Phobia [ImageWorks, 1989 - Commodore 64]
Broccoli e crauti.
Gli italoamericani di New York si sentirono storpiare broccoli in Brooklin dagli anglofoni e il quartiere prese quel nome.
Tony Crowter s'è visto storpiare il cognome in crauti da qualche recensore dell'epoca che credeva di essere spiritoso...
Phobia è uno dei tanti splendidi giochi realizzati da questo grandissimo autore inglese. Prendendo spunto dai vari Gradius, Darius e Delta, realizzò un bellissimo sparatutto di chiara impostazione nipponica.
Caratteristica saliente, che le pappemolli non vedranno mai, è la possibilità di scegliere l'ordine con cui affrontare gli stage, nonché di rifarli più volte.
Presentazione: 5%
Non solo la copertina è pessima, ma la schermata dei titoli la facevo meglio io con le braccia legate dietro la schiena e il pc spento. In basic! Con banalissime scritte.
Grafica: 95%
Siamo piena era Delta\Gradius, ante Katakis: ovvero fondale nero.
Per il resto abbiamo un numero altissimo di sprites su schermo, molto vari, colorati e animati con una grandissima fluidità.
Sonoro: 70%
Personalmente non mi dice molto. Carini gli effetti.
Giocabilità: 70%
Buoni i controlli, ma le collisioni sono un po' troppo legnose.
Longevità: 90%
La curva di difficoltà è ripida come un dirupo himalayano. Superato l'impatto talvolta frustrante, si noterà la grande varietà, l'alto numero di livelli e la possibilità di sceglierne l'ordine.
Globale: 85%
Un buon sparatutto. Se solo avesse avuto collisioni migliori e una difficoltà più accessibile...
- Fleym
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