Il mondo delle corse d'auto e dei videogames sono andati sempre d'accordo. Fin dal passato, quando spesso era la fantasia del giocatore a dover supplire alla mancanza di mezzi tecnici, il mondo dei motori ispirò titoli indimenticabili. Un nome fra tutti gli autori va ricordato: Geoff Crammond. Citiamo la serie Test Drive, Indianapolis 500, GP, tutti capolavori del più acclamato programmatore di simulazione automobilistiche. Nel 1989, annata a mio parere unica ed irripetibile nel mondo dei videogiochi, vide la luce il rivoluzionario Stunt Car Racer. Grafica poligonale, veicoli potentissimi che correvano su piste sopraelevate caratterizzate da salti mozzafiato da prebdere a tutto gas, una giocabilità senza eguali nel genere. Caratteristiche che conferirono al titolo un fascino tuttora inalterato.

Basta poco, durante una partita a Stunt Car Racer, per sorprendervi impegnati a curvare con il capo ed ad imbastire un'espressione improbabile prima dell'atteraggio da un salto frutto di un ponte preso a 300km orari.

Seppur semplice riesce nella sua essenzialità ad essere chiara e perfetta per un titolo del genere. Supplisce al minimalismo visivo una fluidità all'epoca sconosciuta per i giochi 3-D.

Mancanza di una colonna sonora ed effetti ridotti all'osso anche se il rombo del motoro che cresce accompagna in modo degno l'aumentare del vostro battito cardiaco.

Unica nel suo genere. Gratificante sorpassare l'avversario a fil di traguardo o sorvolarlo prendendo le misure per un atteraggio sicuro. Premere sul tasto del turbo da una sensazione autentica di potenza. Un titolo che non si fa forza di un conta km bugiardo intanto che la grafica stenta ma che trova la sua massima espressione nella velocità pura.
Fluido veloce ed emozionante.

Una curva d'apprendimento ben calibrata e numerose piste tutte ben concepite proietta senza sforzi questo titolo nel ventunesimo secolo.

Un gioco da provare senza remore. Ad ogni costo.

- Solidsnake

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