The Legend of Zelda: Wind Waker
[Nintendo, 2003 - Nintendo GameCube]


Quanto sia difficilmente credibile una recensione fatta da me su Wind Waker dopo aver visto il voto finale, lo posso ben capire. La media di Gameranking per questo gioco è assurda, Famitsu gli concede il lusso del 40/40, e non credo troverete una rivista italiana – europea – mondiale seria che gli dia un voto diverso dalla perfezione. Eppure sono sicuro che il voto che vedete in fondo è ben diverso da questo ipotetico alone di eccezionalità che circonda ogni santissima recensione di un episodio della saga Zelda. Una brevissima avvisaglia, la recensione si basa solo ed esclusivamente su Wind Waker, ma considerate che il 90% delle confezioni del gioco circolanti sono Limited Edition (Mah?), con inclusi nella custodia il mini dvd di Ocarina of Time e Master Quest. Se avete proprio voglia di osservare i principi del qualità/prezzo, alzate pure il voto a 100% e date fuoco a questa recensione.

Presentazione: 50%

In una serie di scontate schermate fisse, ci viene presentato l’antefatto, che si riassume in quattro parole. Una leggenda narra che quando arrivano il cattivone Ganon, un eroe vestito di verde arriva e salva il mondo. Ma che bella storia, peccato che la stessa identica presentazione ormai mi esce dalle orecchie, in ogni episodio di Zelda deve essere riproposta quasi come se fosse di una difficoltà tale da non essere memorizzata. L’unica cosa particolarmente chiara è che Wind Waker si pone dopo ad Ocarina of Time, e questo viene precisato immediatamente. Ma passiamo avanti. La cover del gioco è, come da copione, d’oro, si presenta decisamente bene, soprattutto quando, nella limited edition, aprirete e vi trovate davanti a ben 3 mini dvd! Esaltante! Per il resto, il giovane Link si trova su Outset Island, un’isola dell’immenso oceano presente nel gioco. La sorellina Aryll viene rapita da un uccellaccio cattivo e la reincarnazione dell’eroe del tempo di Ocarina of Time, ormai giunto all’età giusta, parte alla sua ricerca, aiutato dalla pirata Tetra e, in seguito, dall’onnipresente nave King of Red Lions.

Grafica: 95%

La più grande sorpresa di questo capitolo è il Cell Shading, ovvero una colorazione dei poligoni tale da rendere le figure tridimensionali come se fossero dei cartoni animati. Altamente dubbioso su questa scelta, mi sono immediatamente dovuto ricredere una volta avuto il joypad in mano. Il mare, elemento più che mai principale in Wind Waker, è reso in maniera impeccabile, così come le onde, i gabbiani che seguiranno le folate di vento galleggiando in aria e le isole, che non soffriranno del minimo pop up nonostante la lontananza. Viene immancabilmente a mancare un po’ di drammaticità, poiché la continua sensazione di trovarsi protagonista di un anime regna sovrano per tutto il gioco, ma è un difetto decisamente trascurabile. Una cosa a mio modo di vedere TERRIBILE è invece l’effetto sfocatura. Grazie a questo Zelda su GameCube, ho finalmente capito cosa provano i miopi nella vita. Qualsiasi oggetto, sfondo, scenario si trovi a più di 5 metri dalla nostra visuale, viene sfocato, probabilmente per ovviare ad alcune mancanze del motore grafico. Il tutto non sarebbe male se fosse limitato agli oggetti in lontananza, ma navigando nell’enorme oceano le isole a vista d’occhico vi sembreranno distanti e… ops, sono arrivato! Tralasciamo e piuttosto tessiamo le lodi dei dungeon, a livello visivo splendidi, seppure pochi, e dei boss, quanto di più bello mi sia capitato di vedere sul Cubo!

Sonoro: 70%

E mi ritengo buono ad concedere un voto così alto. Il problema non è assolutamente la totale mancanza di doppiaggio, esclusi versi e brevi frasi come “Thank You” che, unite alla mimica facciale del personaggio che li pronuncia, rendono comunque l’idea della situazione da descrivere. Ma le musiche… all’80% riprese da Ocarina of Time e A Link to The Past. Io posso anche capire il tributo al passato, a due giochi storici… Ma c’era davvero bisogno di pescare così a piene mani? Un paio di temi nuovi di alto livello ci sono, ma sono davvero le briciole rispetto agli abusati effetti del passato.

Giocabilità: 70%

Sinceramente una fossilizzazione del genere sui controlli non la vedevo dalla serie Tomb Raider. Wind Waker è identico spiaccicato perfetto a Ocarina of Time. Tutto. In ogni cosa. Che siano i comandi, i movimenti, gli enigmi, gli oggetti. Qualsiasi dannatissima cosa. Si arriva addirittura alla trasfigurazione dell’Ocarina in Wind Waker, che funziona allo stesso fottuto modo, impoverita però di funzionalità e di canzoni. Il tutto funziona alla perfezione, o quasi, ma, forse proprio per questa clonazione, non esiste tutorial nel gioco, a parte qualche spiegazione base nell’isola di partenza. In 3 minuti, ma forse anche meno, sarete immortali. Parliamo delle aggiunte. Nell’inventario avremo a disposizione la Deku Leaf, probabilmente la cosa migliore di questo gioco, che permette a Link di planare su alcune alture grazie alla forza magica della foglia, e il Grappling Hook, una sorta di rampino. C’è anche la possibilità di usare le bombe a mò di cannone sulla nave. Ecco, fine delle aggiunte positive del gioco. Per quel che riguarda lo svolgimento vero e proprio dell’avventura, solo peggioramenti rispetto a Ocarina of Time. L’idea di muoversi praticamente solo via mare è interessante, ma è impensabile che per attraversare ogni quadrante della mappa (e sono 64) ci voglia circa un minuto. Vi capiterà di dover andare da una parte all’altra dell’oceano, trascorrendo 10 minuti di assoluto nulla. Una noia mortale, che potrete saltare (almeno in parte) solo nella parte finale quando, e il tutto scoperto per caso, infilzando Cyclos imparete una canzone di teletrasporto. I dungeon, sebbene graficamente molto ispirati, non hanno la minima intelligenza che compariva in Ocarina of Time, escluso l’enigma assimilabile alla Song of Command e a un paio di intelligenti situazioni nel Tempio della Terra. Oltre alla facilità con cui procederete nei sotterranei, si aggiunge la magnanimità dei programmatori che vi concederanno un milione di cuori extra appena vi sfioreranno i nemici e, in generale, il sicuro ritrovamento dell’oggetto che state usando di più, in ogni situazione. Poi non so, onestamente non saprei che altro dire, di novità ne troverete ben poche. Esiste la possibilità di collegare il GameCube con il GameBoy Advance per avere una serie di minigiochi che, onestamente, non ho provato.

Longevità: 90%

La parte migliore di Zelda Wind Waker è l’assurdo quantitativo di sottomissioni, quest e momenti alternativi che potrete vivere. Ogni quadrante dell’oceano ha un’isola, e in ognuno di essi c’è qualcosa da fare, a volte anche molto più di qualcosa. Di contro, l’avventura base è organizzata male. Fasi che paiono side quest in realtà fanno parte del gioco principale, senza nessuna avvisaglia. Davvero pallose alcune missioni, tra cui quella finale, che vi farà vagare per ore alla ricerca degli 8 pezzi della triforza. In generale il gioco si aggira sulla 20 – 25 ore, corredate da una storia dotata dei personaggi meno caratterizzati nella storia dell’umanità (solo Tetra si salva, ma immagino che capirete subito chi sia) e dialoghi risibili. In ogni caso pare che Wind Waker sia l’episodio con maggiore quantità narrativa, anche se Majora’s Mask gli è infinitamente superiore.

Globale: 81%

Un peggioramento deciso rispetto ai precedenti capitoli che viene comunque visto, a mio modo di vedere in maniera inspiegabile, come un capolavoro. Novità male organizzate, storia sempre più stupida, personaggi mal caratterizzati, e una serie di momenti scontati da farci un elenco. Perché in Zelda so sempre come va a finire, so che ad un certo punto del Dungeon troverò Mappa e Bussola, so che una volta trovato l’arco dovrò combattere il boss finale con le frecce di luce, so che mi si parerà davanti immancabilmente l’Hookshot che, tra l’altro, in Wind Waker viene trasformato in un giocatollino a differenza delle caratteristiche letali di un tempo. Se non siete obnubilati, termine che indica la sicura cultura scientifica del sottoscritto, dalla Nintendo Difference o dal torpore che circonda i fan al solo nominare la parola Zelda, vi accorgerete di tutto questo. E vi chiederete ancora una volta cosa ci sia di capolavoro in un gioco che deve ringraziare solo la perfezione di controllo di Ocarina of Time.

- Cid Highwind

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