[Namco, 1988]
Bellissima. Molto curata e molto sanguinolenta! Gli sprites sono ben disegnati ed animati anche meglio, la grafica ha uno stile particolarissimo che si ispira alle visioni di Munch, gli incubi di Lovecraft e a due classici del cinema horror: Friday the 13th [Venerdì 13] di Sean S. Cunningham e Texas Chainsaw Massacre [Non aprite quella porta] di Tobe Hooper. Il livello qualitativo è altissimo e non sfigura neanche accanto a picchiaduro 2D più recenti, nonostante i 14 anni passati dalla sua comparsa.
Non ho mai sentito niente del genere in un videogioco. Se Splatter House è un classico imperdibile, buona parte del merito va alla musica, che ci cala permettamente nell'atmosfera, rende tutto spettrale e dà una sensazione di pericolo incombente che attanaglia il giocatore, un po' come la radio malfunzionante di Silent Hill. Superlativa la musica della sequenza finale - complimenti al compositore.
I patiti di Golden Axe e degli slash 'em up in genere apprezzeranno Splatter House da subito, così come gli appassionati dell'horror ed i lettori di Dylan Dog. Lo schema di gioco era abbastanza innovativo ai tempi (il titolo più famoso di questa categoria, Golden Axe della SEGA, uscì l'anno seguente), oggi ovviamente non fa più gridare al miracolo, eppure grazie al suo stile unico riesce tuttora a catturare ed appassionare anche chi predilige altri generi.
Sette livelli di angoscia all'interno di una casa infestata da cadaveri ambulanti, sanguisughe, feti volanti (!) che continueranno ad inseguirvi nei vostri incubi anche dopo aver terminato il gioco... perché proprio di incubo si tratta, visto che la storia trae in parte ispirazione da uno dei racconti più inquietanti del meastro del terrore H. P. Lovecraft, Herbert West, reanimator. Peccato che antefatto, nomi dei personaggi e tutto il resto venga spiegato nel sèguito, intitolato con grande originalità Splatter House 2; veniamo così a sapere (in ritardo) che il protagonista, Rick, si reca con Jennifer, la sua ragazza, nella villa del Dr. West, il quale conduce esperimenti in stile Frankenstein, infatti il suo hobby è quello di riportare in vita tutti i cadaveri che gli capitano a tiro... i due ragazzi tentano di fuggire, ma Rick viene fatto fuori, mentre Jennifer viene rapita su ordine del professore per usarla come cavia.
Fantastico. Splatter House è l'unico videogioco che sia mai riuscito ad angosciarmi (oltre a Silent Hill, che mi ha ossessionato finché non l'ho finito), grazie ad una grandissima atmosfera che non ha perduto affatto fascino nonostante la "veneranda" età (ben 14 anni!) e che, in fatto di zombi e mostri vari, è una spanna sopra alla serie di Resident Evil su PlayStation, che personalmente ritengo noioso e per niente coinvolgente eppure ha schiere di ammiratori in tutto il mondo e persino un film in arrivo. la crudezza della grafica in alcuni punti, soprattutto nei primi due livelli, che traboccano di corpi mutilati, con uomini e donne scarnificati che si contorcono in pozze del loro stesso sangue, potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma francamente è poca cosa rispetto a Chiller della Exidy per MAME, Carmageddon su PC o al TG4 (quello sì che fa orrore!); inoltre, grazie alla natura "non umana" dei nemici (di umani ce ne sono pochissimi e fanno tutti da sfondo), Splatter House è riuscito a sfuggire alle maglie della censura, come se il sangue verde anziché rosso faccia una gran differenza. - Vaz © 2002 MamEnd Team. |