Tehkan World Cup
[Tehkan, 1985]


Il primo gioco del calcio veramente bello, che avrebbe mantenuto il gradino più alto del podio insieme con Kick And Run uscito l'anno dopo fino all'arrivo della serie Virtua Striker. Poche regole, al di fuori di quelle standard del calcio che oramai conoscono anche i sassi, sette partite secche una dietro l'altra (contro Scozia, Polonia, Brasile, Francia, Inghilterra, Argentina, Germania Ovest) per conquistare quella dannata coppa: se vinci continui, altrimenti sei fuori e non c'è nemmeno la possibilità di continuare inserendo un credito, ma bisogna ricominciare da capo.

La grafica è squisitamente essenziale, "a volo d'uccello", e permette di apprezzare meglio le tremende geometrie degli schemi per segnare un gol, dal momento che queste si riducono al classico tiro in diagonale sul palo più lontano o al cross dalla fascia deviato da un attaccante a centro area. Notevole, per l'epoca, la possibilità di giocare uno contro l'altro dai due lati opposti dello schermo (questo ovviamente per i cabinati che lo permettevano) eliminando così il fastidiosissimo effetto "trasferta". Le musichette, per quanto ripetitive e alla lunga ossessionanti riescono in pieno nel loro intento, ed in particolare il jingle che si sente dopo un gol, quando il nostro giocatore corre verso la curva a braccia spalancate con tutti i compagni che lo inseguono per festeggiare, finisce per diventare un piccolo classico della mia infanzia, quando metà della paghetta andava spesa in gettoni per i videogiochi.

- Klaproth

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