Sciopero!
[Agosto - Ottobre 2003]

#1

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Nell'estate del 2003 io, Chiara Colagrande e Fabrizio Di Nicola ricevemmo l'incarico dalla Scuola del Fumetto di Pescara di preparare un po' di materiale da presentare alla redazione regionale del quotidiano Il Tempo, che aveva manifestato l'intenzione di dedicare uno spazio settimanale ai fumetti. Non avendo però idea nemmeno loro di che cosa mettere (almeno così dicevano), ci vedemmo costretti a produrre fumetti di tutti i tipi per soddisfare ogni eventuale esigenza. Creai quindi per l'occasione sia Vecchio, vecchietto muto serial killer, che Life thru a lens, strip con due marziani giunti per conquistare la Terra ma atterrati per sbaglio nel vetrino di un microscopio, il primo disergnato da Fabrizio, il secondo da me, più una terza serie di sole 3 strisce per di più in dialetto pescarese, Gino & Pino, di cui avevo scritto e disegnato una brutta versione ridisegnata per questa occasione da Fabrizio, e appunto Sciopero!, seconda collaborazione con Chiara dopo 3x0 (che all'epoca era già in mano ai tizi della fanzine FaMe! Comcz!, che l'avrebbero pubblicata però solo 4 mesi dopo).
Sapendo che il tempo a disposizione era poco - circa 3 settimane - e che Chiara lavora meglio quando non le viene messa fretta, scrissi una sceneggiatura per una storia di una pagina sola, dove prendevo in giro bonariamente i liceali pescaresi e i loro reali pensieri a proposito dei famosi "scioperi"; qui a Pescara l'ultimo sciopero come si deve, con tanto di manifestazione, s'è visto nel 1990, per protestare contro le condizioni penose del canile comunale. Per il resto, nel 99% dei casi il 99% degli studenti che aderiscono al cd. sciopero si recano presso "La Bresciana", latteria/bar rinomata per i suoi maritozzi alla panna, che non è esattamente il modo migliore per protestare contro qualsivoglia ingiustizia. Il mio sarcasmo si spinge al punto tale che quando una delle tre protagoniste si chiede quale sia il motivo dello sciopero in atto, le altre due le sghignazzano in faccia, prendendola in giro.

Fisicamente, le ragazze non hanno riferimenti precisi, però ho scritto la storia tenendo come punti di riferimento persone reali, ovvero Chiara e due gemelle sue amiche (che fecero da spunto poi anche per la creazione di Vecchio, ma è un'altra storia) dai tempi del liceo, con le quali presumevo avesse fatto tappa alla Bresciana in quelle occasioni; nel fumetto due delle tre non hanno nome, la terza, però, Stefania, si chiama realmente così, seguendo la mia abitudine a non cambiare nomi, e non vedo perché qui avrei dovuto farlo, dato che comunque non si tratta di materiale offensivo per le "originali".
La divisa da marinaretta qui NON si usa, come mi hanno chiesto in molti, la decisione di metterle è stata mia, volevo che questa storia fosse più "manga" possibile, anche perché sono fermamente convinto che Chiara dia il meglio di sé disegnando così, anche se lei asserisce di essere cresciuta disegnando solo Disney.
Anche se si tratta solo di dieci vignette credo che la storia sia sviluppata bene ed è una delle quali vado più fiero, merito anche dei disegni davvero ben fatti.

Oh, naturalemente tutto quello che presentammo ai tizi de Il Tempo fu scartato, e saltò fuori che volevano semplicemente una vignetta domenicale su un fatto avvenuto in Abruzzo, incarico deprimente, a dir poco, che io e Fabrizio portammo avanti fino a Capodanno 2004, data in cui, stufi, rinunciammo senza rimpianti, tanto non eravamo neanche pagati...

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