Archivio news, Febbraio 2005

28 Febbraio 2005

Uno dei miei idoli di sempre è Charles Monroe Schulz, autore della striscia più famosa di tutti i tempi, i Peanuts. E' naturale che, iniziando a fare una strip, io abbia tenuto costantemente a mente la sua opera, anche se ovviamente non i temi, data l'enorme diversità fra i suoi e i miei personaggi. Insomma, anche volendo, non avrei potuto copiarlo. (O forse sì?)
In compenso l'ho omaggiato qui e là, come nella seconda striscia de Il mio amico Enrico, infilandoci dentro il mitico muretto dove Charlie Brown e soci sono soliti disquisire sul mondo:

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

In un'altra occasione ho citato i Peanuts dichiaratamente, nella seconda strip de il Venditore, stavolta copiando di sana pianta da una striscia degli anni Settanta:

Il venditore (C) 2004 Pietro Giordani & Vasco Serafini

I colori fanno schifo perché ho ridotto la risoluzione dell'immagine per non appesantire troppo la pagina. La striscia nella sua colorazione originale è su Online Comics. I disegni non mi piacciono molto, era un periodo in cui ero stilisticamente un po' confuso e stavo ercando di fare i soliti microfoni parlanti in un modo un po' diverso dal solito, il che spiega anche perché non ho disegnato le altre strip che Pietro ha scritto per questa serie (a dire il vero un altro motivo è che non sono fare le due ragazze di Liberty Meadows che fanno da guest stars).
Intanto ho disegnato nuove strisce dello Spazzolino del mago Zurlì, che, ve lo confermo, ripartirà Lunedì 7 Marzo, tutte scritte da Alessandro Alecci, di cui due inedite lasciate in sospeso dalla prima serie e sei della seconda. Nei prossimi giorni potrei non avere la possibilità di scrivere qui, quindi al massimo sarò di ritorno con nuove porcherie giovedì prossimo. Aloha!

25 Febbraio 2005


Sto facendo un paio di aggiustamenti per rendere un po' più agevole la lettura, data la mole di roba da leggere che aggiungo abitualmente. Sono cambiamenti in fase di verifica, quindi potrei anche cambiare idea e rimettere tutto com'era prima.
Cercando di dare una sistemata alla montagna di carte sparse su ogni superificie piana di casa mia, sono saltate fuori le prime strisce da me fatte in assoluto, risalenti all'inverno del 2002. Si tratta della serie Il mio amico Enrico; dopo aver terminato Fire on the dance floor avevo pensato di intraprendere la via della serie a strisce, utilizzando gli stessi personaggi. L'idea perse forza dopo poche puntate e rimase incompiuta e con l'idea che forse quel tipo di fumetto non era adatto a me. Ci avrei riprovato negli anni seguenti, prima con Life thru a lens, interrotto dopo 12 strisce per blocco creativo, e poi con Q, giunto al 21.mo episodio e interrotto più che altro perché era troppo lungo e noioso il procedimento di realizzazione (fatto tutto col Paint Shop Pro in maniera molto povera).
Le strisce di Enrico non sono rimaste a fare la muffa, però, perché alcune le ho riutilizzate come storie a sé stanti, come L'essenza dell'universo, che originariamente era la strip numero 9, e Stazione di servizio e Death of a party, rispettivamente la 10 e la 11, più un altro paio di cosiddette tavole domenicali.
Le prime 8 sono invece rimaste nel cassetto, e dato che sicuramente questa serie non sarà più ripresa, ho deciso di pubblicarle qui tutte, fino alla fine della settimana prossima, dunque. Ho deciso di pubblicarle anche per farvi vedere la differenza di tratto che a mia insaputa si è attuata negli ultimi due anni: insomma, se i disegni di oggi fanno schifo, nel 2002 disegnavo ancora peggio. Per rendere meglio l'idea vi mostro la prima striscia:

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

Non solo i disegni non sono un granché, con i personaggi rigidi e le braccia ad angolo retto, ma pure i testi sono abbastanza mosci. Ma, ripeto, era la prima volta che mi cimentavo con l'arte delle 4 vignette, quindi chiedo venia per la bruttura. Qui sotto invece c'è un esempio del mio stile odierno, molto più arrotondato e mobile rispetto al passato (grazie alle lezioni di Roberto Battestini, in particolare):

Lo spazzolino del mago Zurlì #36 (C) 2005 Vasco Serafini

Magari le differenze non si notano subito, ma ci sono, eccome. Buon fine settimana, gente.

24 Febbraio 2005

Dopo aver intontito di chiacchere Liz per un'ora di fila, sono riuscito a strapparle la promessa di disegnare una storia della serie del mago Zurlì, che spero di poter vedere entro la fine di questo millennio. Nel frattempo ho continuato a scrivere nuove puntate, arrivando così a quota 63, nonché qualche pin-up nei momenti di pausa del lavoro.

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini

Per il resto non c'è molto altro di concreto di cui scrivere, a meno che non vi interessi sapere del layout disegnato ieri sera su una sceneggiatura di Peppe Ferrandino, ma anche se vi interessasse non ne ho voglia di parlarne (anche perché non è che sia venuto un granché), quindi vi saluto e vi lascio con un disegno realizzato in esclusiva per questo sitarello da Stefano Casini, che anticipa il suo lavoro di prossima uscita, Moonlight Blues (spero di ricordare bene il titolo...). E' bello vedere uno dei tuoi disegnatori preferiti che guarda schifato i tuoi lavori... promemoria per me stesso: non far vedere mai più Pescherecci ad alcuno.

Moonlight blues (C) 2004 Stefano Casini

23 Febbraio 2005

Ieri lezione con Marco Soldi, che se non sapete chi è ve lo dico subito, è il copertinista di Julia (roba Bonelli), se non sapete che è Julia non so che dirvi. Una volta tanto sono rimasto più di dieci minuti, quel tanto che bastava per chiedermi se vale ancora la pena continuare ad andare a scuola di fumetto... la maggior parte delle volte si parla di cose che non so fare e non m'interessa imparare a fare. Mi sto pentendo amaramente di non essermi iscritto al corso di sceneggiatura, qualche mese fa, sicuramente mi sarebbe stato più utile, e invece non l'ho fatto per un motivo molto stupido: non mi piacevano gli altri frequentanti. Non è una motivazione intelligente, ma ormai c'è poco da fare, la fesseria l'ho fatta. Vorrà dire che ci andrò la prossima volta (SE ci sarà).
Intanto continuo a scribacchiare nuove strisce dello Spazzolino, ho avuto un'ideuzza in cui vorrei coinvolgere un po' di persone, vedremo più avanti come si evolverà la faccenda. Ieri mattina mi sono accorto che nell'intervista che ho finito di disegnare Domenica scorsa ci sono alcuni errori nel testo, così imparo a pensare a cantare appresso ai Foo Fighters piuttosto che prestare la dovuta attenzione a quello che sto facendo. L'intervista, comunque, se volete leggerla, è già online, sul blog di Elena Mirulla, il link è nel post di Lunedì scorso, proprio alla fine.

E' con grande piacere che presento la prima fan art della mia carriera (?). Ringrazio quella dolce fanciulla, nonché ottima disegnatrice, che risponde al nome di Elisabeth Busani, che da brava fan (?) de Lo spazzolino del mago Zurlì si è prodotta nel disegno sottostante:

Disegno di Sbrizz!

Purtroppo c'è un errore grosso come una casa, ovvero le scarpe dell'omino calvo, che porta sempre e solo Converse All-Star, mentre Liz gli ha fatto un paio di Adidas. Ciò è molto grave, perché sono un patito delle Converse e mai e poi mai farei delle Adidas ad un mio personaggio, ma non si può avere sempre tutto dalla vita... Particolari infinitesimali a parte, devo spiegare che quella specie di palloncino fluttuante è un personaggio delle seconda serie che vedrete presto in azione, Liz l'ha fatto perché lei le nuove strisce le ha viste in anteprima (è bello viziare le proprie fans... eh eh!), e voi le vedrete fra una decina di giorni.

22 Febbraio 2005

Ieri sera non avevo voglia di fare niente e mi sono buttato sulle corse clandestine, affittando Need for Speed Underground 2. La sindrome da tamarro con la macchina truccata mi ha preso in men che non si dica, peccato che non possa emulare le derapate con la mia macchina nella realtà, perché non ho la macchina. Si prevede una settimana di relativa calma e toericamente potrei dedicarmi ad alcune cose che ho lasciato in sospeso, ma chissà se ne avrò voglia. Intanto sto scrivendo qualche nuova striscia dello Spazzolino, e vi delizio con l'ultima puntata che mancava all'appello della cosidetta "trilogia delle caccole".
Le tre parti sono Colla, The dig e Sassi (che in realtà è la seconda). E' una serie di storielle fatte giusto per schifare chi legge.

Sassi (C) 2004 Vasco Serafini

21 Febbraio 2005

Ben trovati, viandanti di internet. Se siete qui volete vedere qualche fumetto a scrocco, vero? Bene, innanzitutto beccatevi un'altra pin-up de Lo spazzolino del mago Zurlì, la cui seconda serie, ancora in corso di sviluppo, riprenderà ufficialmente fra pochi giorni.

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini

Immagino non v'importi nulla di quel che ho fatto Sabato e Domenica, e d'altronde non vedo perché dovrei dirvelo. Quel che può interessarvi è che è online il nuovo numero di CartaIgienicaWeb, nel quale trovate la prima Intervista del mago Zurlì, cioé quella fatta a ConDre che avete già letto qui. Ieri sera ho finito la seconda, che ha per protagonista Elena Mirulla, vi avviserò io quando sarà online.

Oggi qui abbiamo invece un riassunto a fumetti. Mi spiego. Come ho avuto modo di dire altre volte in passato, 3x0 era inteso come la prima parte di una trilogia sull'amore e la morte. La seconda parte era originariamente L'appuntamento, ma a causa delle proteste di Chiara Colagranade, disegnatrice di 3x0 che non voleva altri disegnatori coinvolti in questo progetto, il secondo capitolo divenne 2:0, scritto nell'Agosto del 2003 e non ancora terminato e chissà se lo sarà mai.
La terza ed ultima parte era 1/1, di cui però non ho mai scritto la sceneggiatura, data la piega che 2:0 aveva preso. L'estate scorsa, conscio del fatto che questa trilogia non sarebbe mai stata portata a compimento e non sto a snocciolare le responsabilità sennò "famo notte", mi sono divertito a ridurre il tutto in nove vignette: tre storie condensate in tre vignette ciascuna. E poiché il tutto è gratis, il titolo è diventato 3x3x0.

3x3x0 (C) 2004 Vasco Serafini

Bella fetecchia, vero? Un paio di precisazioni: in 3x0 ho cercato di fare un po' il nippofilo, ma temo che i disegni non siano proprio venuti bene. In 2:0, 11.09.2001 ovviamente non è la data in cui l'ho disegnata, ma la data in cui è ambientata la storia. In 1/1 c'è solo da dire che Via di Ripetta è a Roma, e comunque direi che si capisca abbastanza dall'accento dell'autista del furgone. Per oggi è tutto, ci aggiorniamo a domattina.

18 Febbraio 2005

Bambini, presto! E' l'ora della merenda!

Catfood

Mamme! Nutrite i vostri figli con cibo per gatti! Ricco di ceneri gregge e scarti di produzione di prima qualità! Cos'è quella faccia? Pensate che l'Happy Meal sia più nutriente, grazie alle vitamine contenute nell'olio di colza? O l'insalatina di Spizzico, trattata con pesticidi garantiti dall'Unione Europea? Donne, mi meraviglio di voi. Almeno i bocconcini per gatti Auchan (foto Ansa) costano 50 cents l'uno, e di questi tempi occorre risparmiare...
A proposito di risparmio, ho verificato personalmente nella mia busta paga se il tanto decantato taglio delle tasse di Sua Mafiosità Silvio Berluscoioni (grazie Prophilax) ha effettivamente ingrassato il mio stipendo netto. Ebbene, non solo NON è aumentato, ma è addirittura diminuito! Una differenza minima, 4-5 euro, ma diocristo, l'aumento dove cazzo è? Boh. Fortunatamente ho per ora solo un'altra bocca da sfamare oltre la mia, quella di Ai, anche perché Calimero il Pulcino Silente (vedi post del 27 Gennaio) non ha mai fame e i piccioni che abitano nel sottotetto fanno la spesa per fatti loro. Resta il fatto che siamo stati presi in giro un'altra volta, vedremo adesso i cazzoni stipendiati fissi che gli hanno votato cos'avranno da ribattere.

Rimaniamo in politica, va', che a scrivere solo di fumetti uno si scoccia pure.
Qui a Pescara tira aria di campagna elettorale, e già tremo al pensiero di ritrovarmi la cassetta della posta intasata da pattume pubblicitario vario. La cosa più deprimente è che alle prossime elezioni regionali in teoria mi toccherebbe votare un socialista (sponda Craxi) che risponde al nome di Ottaviano Del Turco. Ma... bleurgh... vomito! Come posso votare un tipo del genere? Sono sempre più sconcertato dalla condotta del centrosinistra da queste parti, che dopo averci mollato qui in comune quel prete spretato di Luciano D'Alfonso (pentitissimo di avergli votato, ripeto), ora ci rifilano un residuato da Prima Repubblica scampato alla furia disgregazionista del pentapartito. Ogni volta che ci penso mi dico no, io non posso votare quest'uomo, è una questione di principio. Paola mi dice "Senza gente come questa non si acchiappano i voti degli indecisi che sennò votano a destra". E via ad una discussione infinita tra noi due, dove io parteggio per Bertinotti e lei per D'Alema (oddio rivomito!). Questioni politico-familiari a parte, resto con il dubbio se votare questo zozzone o no. Sarei persino tentato di votare qualcun altro per sfregio, ma è un'opzione autolesionista che vorrei evitare. Quando la propria morale si scontra con la necessità politica, che fare? Io una soluzione ce l'ho: me ne vado in Spagna che c'è Zapatero, e vaffanculo a tutti quanti. Comodo, no?

Ochèi, finita la parentesi politicante. Torniamo ai fumetti, perché se ripenso a Del Turco vomito la rotella di liquirizia che sto masticando adesso e stanotte non dormo. Brrrr.
A proposito di Spagna, questa è una foto scattata da mia sorella qualche anno fa durante una gita in quella terra caliente. Non c'entra una mazza con il discorso che stavo facendo (a meno che non facciate associazioni di idee maliziose), ma è trash quel tanto che basta per star bene in questo sito.

El gringo sulla tazza (C) 2002 Viola Serafini

Antonio "Tauro" Silvestri, non appena letto quello che ho scritto l'altro giorno, non ha esitato a scrivermi un'email, e ne ho approfittato per metterci d'accordo per l'investitura ufficiale di mio tappabuchi personale, che sarà naturalmente fotograficamente documentata, quindi restate sintonizzati da queste parti per sapere tutti i particolari (?). Oltre a ciò, ho colto l'occasione per invitarlo a mandarmi la striscia che è stata pubblicata la scorsa settimana su Giorno&Notte, nell'impaginazione originale, in modo da rendere giustizia a questo autore sulmonese che a quanto pare ha la vocazione nel cercarsi i guai (voi non avete idea di quanto sia rognoso trovare una notizia decente su cui fare una vignetta da pubblicare su Il Tempo - ci si impiega di più a trovare l'argomento che a farsi venire l'idea da disegnare). Ad ogni modo, come detto, pubblico qui Sveglia!, che presumo faccia parte della serie Che vita!.

Sveglia! (C) 2005 Antonio Silvestri

Piaciuta? Bene, adesso beccatevi l'ultimo disegno della serie Win3.1. In realtà ne ho altri, ma meglio lasciarli dove sono:

Balsam Boy (C) 1996 Vasco Serafini

Il personaggio ritratto è Balsam Boy, fido aiutante del supereroe Forfor Man nonché membro del Knife Team (detto anche Naihu no Atsumari, mi ero anche preso la briga di tradurlo in giapponese). Andiamo avanti con la seconda ed ultima strip che metterò qui della mini-mini-miniserie Gino & Pino:

Gino & Pino (C) 2003 Vasco Serafini & Fabrizio Di Nicola

Passiamo invece alle anticipazioni: le acque si muovono un po', Francesca dovrebbe essersi liberata dagli impegni universitari quindi potrebbe riprendere a disegnare presto, stesso dicasi per Matteo che si era bloccato con La figlia del viceré per lo stesso motivo; ieri mattina ho ricevuto la conferma da Luce che la striscia che temevo dispersa è quasi pronta, e se tutto va bene la vedrò la prossima settimana. Tra Sabato e Domenica io dovrei finire la seconda intervista a fumetti e sono in grado di annunciarvi con un buona percentuale di sicurezza la data ufficiale dell'inizio della seconda serie de Lo spazzolino del mago Zurlì: a meno di imprevisti dell'ultim'ora, la striscia numero .36 (la numerazione continua da quella precedente) apparirà sul blog di Plunkink il 7 Marzo prossimo. Nel frattempo, beccatevi una pin-up:

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini

Scusatemi, non è venuta benissimo non tanto perché ho usato una penna Bic, quanto perché l'ho fatta al volo in ufficio, dove le scrivanie non sono piatte, ma rendono il tratto sgradevolmente irregolare.
Immagino che vi starete chiedendo cosa accadrà nella nuova serie, dato che alla fine della prima morivano tutti, autori compresi... aspettate e vedrete! Le vie del webcomic sono infinite!

Intanto che aspetto che Andrea "8ball" Gadaldi abbia il tempo di colorare il remake di Semicroma, vi mostro un'immagine giusto per alimentare l'hype. Qui sotto potete vedere a confronto l'ultima tavola, a sinistra nella versione originale, e a destra nell'interpretazione di Andrea.

Semicroma ver. 1 (C) 2004 Vasco Serafini Semicroma ver. 2 (C) 2005 Vasco Serafini & Andrea Gadaldi

Per concludere, il primo - e suppongo unico - disegno fatto con Paola.


"Ehi," ho protestato, "perché sul cuore hai messo la mia firma?"
"Perché fa schifo."
Non credo ci sia altro da aggiungere.
Una cosa sì: ho una brava allieva, nel mio corso personale di ironia feroce.
Buon week end a tutti.

17 Febbraio 2005

Solo soletto scrivo queste righe al termine della visione di un film. Avrei dovuto vederlo insieme a due amici, ma uno s'è improvvisamente ammalato, e un altro forse è rimasto bloccato dalla neve nel suo paesello. Siccome non avevo alcuna intenzione di restituire il film senza averlo visto, l'ho visto da solo senza pormi troppi problemi. (Del resto nessuno dei due mi aveva avvisato dei loro forfait, quindi tanto per autocitarmi, cazzi loro.) Avevo promesso a Elisabeth (il cui sito è partito benissimo, peraltro) che le avrei fatto sapere com'era, giacché ci sono faccio servizio pubblico e spiego qui cos'è e com'è.
Il film in questione è House of the dead, liberamente, ma mooolto liberamente tratto dall'omonimo videogioco, e il fatto che sia stato prodotto da tizi tedeschi già fa storcere il naso. Il fatto che la produzione teutonica sia più che altro nota per l'Ispettore Derrick e il Commissario Rex rende i timori più che fondati, ma, in fin dei conti, non credo che sia peggio di Jason X (vedi post del 10 Febbraio), innanzitutto perché il sangue scorre molto più copioso, e poi è molto adrenalinico come ritmo, anche se fortemente debitore di Matrix, leggi bullet time a volontà; la sceneggiatura è a dir poco penosa, con ragazzi spauriti che d'incanto diventano campioni di kung fu, maneggiano armi come se fossero berretti verdi e una di loro tira di fioretto meglio di Aldo Montano! (Ma mi sembra più intelligente di quest'ultimo, a occhio e croce. Non che ci voglia poi molto, in effetti.) Soprassedendo su quest'ultimo particolare, soprattutto, che si perdona facilmente grazie al paio di boe segnalatrici di cui l'attrice è dotata (e di cui ho già dimenticato il nome), la cosa che fa più irritare il fan del buon vecchio arcade è che il film non c'entra niente, sia come storia che come personaggi... l'irritazione svanisce però nel finale, in cui compare il mitico agente G (che però è inspiegabilmente diventato nero) e in cui scopriamo che tutta la pappa è in realtà il prequel di quanto avviene in House of the dead videogame.
Giusto per darvi un'idea, ecco un veloce raffronto tra arcade e film (quello a sinistra è il secondo capitolo, da cui il film rubacchia qui e là):

The House of the Dead (C) 1998 AM1/Sega The House of the Dead (C) 2003 Uwe Boll Productions

La foto a destra è tratta dalla geniale, per modo di dire, ed esilarante scena durante il massacro al cimitero, in cui una dei protagonisti infila ben 3 zombi con un solo colpo di pistola, e infatti se ci fate caso si nota la scia del proiettile, evidentemente ritoccata al computer. Fantastico. Nemmeno John Woo. Non so voi, ma a me ha ricordato la scena di Pierino contro tutti dove il medico scolastico racconta l'aneddoto (falso) dei tre leoni uccisi con un colpo solo.
A conti fatti, non mi sento di consigliarvene la visione, almeno in Jason X c'è Jason, in HotD non c'è nessun personaggio carismatico e giusto un paio di tette al vento, di cui uno spunta solo nelle scene tagliate e in più è pure siliconato, bleah.

Recensioni da due soldi a parte, non c'è molto altro da segnalare, eccezion fatta per la neve che tende a fare capolino ogni tanto. Non ho disegnato né scritto nulla, non ho visto nemmeno un disegnino nuovo arrivare nella mia mailbox e vorrei scrivere qualche sceneggiatura di prova per qualche testata, ma il problema è: quale? Qualcuno mi ha suggerito l'Eura... ma Eura = John Doe... e John Doe mi sembra una vaccata... non l'ho letto con attenzione, ma se devo fidarmi di quanto scritto su Scuola di Fumetto la prima impressione è quella buona... boh! Spero di trovare qualcuno che mi presti qualche numero, perché certo non ci spendo i soldi per comprarlo (e poi detesto comprare numeri di serie già iniziate).

Per riempire lo spazio, allora, oggi doppia razione di stronzate. Innanzitutto un'altra perla della serie Win3.1, che vi ricordo risale agli anni 1996-97, un simpatico UFO che per la sua infantilità sembra uscito dall'Albero Azzurro:


E siccome le disgrazie non vengono mai sole, ecco una delle tre strisce della mini-mini-miniserie Gino & Pino, che inizialmente avevo scritto e disegnato per i fatti miei, ma che poi ho subappaltato a Fabrizio in occasione del raggranellamento di materiale per Il Tempo (vi rimando alla scheda di Sciopero! per ulteriori approfondimenti sulla faccenda). Delle 5 strip da me fatte Fabrizio ne ha rifatte tre, oggi vi mostro la seconda e domani la terza. La prima la salto perché fa schifo al cazzo. Oh quanto sono fine oggi. Ah, sì, è in dialetto abruzzese, quindi se non capite qualcosa non esitate a non chiedermi spiegazioni, sarò felice di non darvele.

Gino & Pino (C) 2003 Vasco Serafini & Fabrizio Di Nicola

L'occhio attento nota qualche somiglianza con qualche disegnatore vivente? Be', che io sappia, Fabrizio è partito copiando Andrea Pazienza, per poi passare a Giorgio Cavazzano, Corrado Mastantuono e ora se non sbaglio copia Carl Barks e Giovan Battista Carpi. Insomma, gira che ti rigira, rifà qualcheduno. Eh, che s'ha da fa' pe' campa', proprio.
Il bello di non saper disegnare è che se copi qualche autore non se ne accorge nessuno perché non si nota nemmeno, infatti per anni ho scopiazzato in ordine cronologico Charles Schulz, Carlo Peroni e Stefano Disegni. Eppure nessuno se n'è mai accorto. Come mai? Perché io credevo di copiarli, e invece mi uscivano cose totalmente diverse. Non che io abbia sempre disegnato così come vedete ora. Prima disegnavo pure peggio. Il frammento qui sotto è datato 1992 (quindi avevo 15 anni scarsi), tratto da Un anno di Knife!, della serie The Knife Team:

Un anno di Knife! (C) 1992 Vasco Serafini

Qui si vede benissimo quanto fossi incapace, ma la cosa non mi interessava più di tanto perché si trattava di storie ad esclusivo uso e consumo della mia classe di allora. A parte i disegni, le vignette le facevo tutte attaccate per risparmiare spazio (e quindi la trentina di tavole di ogni storia che facevo corrispondevano a circa il doppio, se avessi usato un'impaginazione più decente ed una gabbia alla Bonelli, cioé sei vignette per pagina), il lettering era peggiore e c'erano anche dei buchi di sceneggiatura paurosi; il più eclatante, nonché l'unico che ricordi adesso, è contenuto proprio in Un anno di Knife!, ed è davvero tremendo il fatto che non me ne sia accorto che anni dopo: infatti la storia si svolge nell'arco di una giornata, ma mentre all'inizio la data fornita è quella del 12 Marzo, nella scena finale diventa misteriosamente il 23 Aprile! E il bello è che nessuno dei miei lettori se n'è mai accorto! Evviva. Brutture a parte, caratteristica della mia produzione di allora, che comunque era esclusivamente incentrata sul Knife Team, era la pressoché assoluta aderenza alla realtà dei personaggi: tutti, infatti, sono realmente esistenti. Nelle due vignette soprastanti questo testo, a conferma di ciò, si vedono tre personaggi, tutti e tre miei compagni di liceo: da sinistra verso destra Andrea Morganti, Valentina Carota e Giuseppe Sabatini. Quella che dice "scusa" e non si vede ne è un'altra, alias Federica Mezzazappa, che in realtà non ho mai disegnato: essendo alta all'incirca un metro e mezzo (che corrispondeva anche alla circonferenza delle sue tette), ho evitato di rappresentarla facendo apparire solo la sua voce.

Anche quest'oggi ho scritto troppo, quindi prima che vi spinga al suicidio vi lascio con una delle tante vignette "alla Altan" che ho disegnato negli anni passati e sono rimaste in un cassetto perché non sapevo a chi mostrarle:


Se siete sopravvissuti per leggere questa riga... a domani!

16 Febbraio 2005

Oggi apre ufficialmente il sito di Elisabeth, dopo una ventina di giorni di lavori. Ve lo segnalo perché Liz è una mia amica, perché il sito l'ho messo su io, perché è una disegnatrice che mi piace molto e vale la pena di dare un'occhiata alle sue illustrazioni, e perché ha davvero una bella voce! (Elena avevi ragione! Eh eh)


Non so voi, ma ieri è stata una giornata allucinante. In concomitanza con le scadenze lavorative c'è stato un casino in ufficio dove sono rimasto fino alle 20.30, scombinando tutti i piani per la serata, ovvero cena + film (Two sisters) a casa di Chiara con gli altri amici della SFP. Ma stanchezza + organizzazione non proprio impeccabile + una risposta non proprio impeccabile (Chiara: Che film prendiamo se Two sisters non c'è?, io: Boh, cazzi vostri, fate quello che vi pare) = meglio evitare e scamparsela in qualche modo. Quindi, adducendo un fintissimo malessere sono tornato a casa dove avrei potuto/dovuto finire un paio di cosucce in sospeso, ma alla fine della fiera non ho fatto niente di niente, fortunatamente ho avuto una piacevole conversazione con Elisabeth (vedi sopra) e sono andato a dormire abbastanza tranquillo, almeno fino alle 2.30 del mattino, ora in cui mi è arrivato un sms di Chiara che mi cazziava per essermi reso uccel di bosco. Oh bé, credo che adesso mi cospargerò di benzina e mi darò fuoco per il dispiacere.
Restiamo in tema di cazzate ecco a voi il secondo disegno del ciclo Win3.1:


Magari vi starete chiedendo perché metta online queste porcherie, quindi vi rispondo: ma che cazzo ve ne frega? Il sito è mio e ci metto quello che mi pare. Oh. E che palle. C'è sempre da puntualizzare qualcosa.

Altro su cui (ri)dire? Mmmmmhno, a dire il vero no, anzi sì, una cosa mi ero dimenticata di dirla, da un paio di settimane ho lasciato il posto su Giorno & Notte, e mi sento leggero come se avessi fatto una bella cacca fumante (e il paragone calza abbastanza). Ufficialmente il motivo è la mancanza di tempo causa lavoro e roba varia, ufficiosamente mi ero rotto le palle di fare storie corte, con l'incubo dell'impaginazione, ché ogni tanto sbagliavo io facendo tavole troppo grandi (o troppo piccole) e va bene, ma nel resto dei casi il grafico (o grafica?) mentecatto/a ci metteva del suo per fare un'impaginazione fatta reggendo evidentemente il mouse tra le chiappe, a giudicare dai risultati. Al mio posto s'è prontamente insidiato il mio tappabuchi personale, tale Antonio Silvestri da Sulmona (AQ), che dopo aver raccolto il testimone sulla pagina domenicale de Il Tempo ha accettato la pagina che avevo lasciato vacante su G&N. E i risultati non si sono fatti attendere. Domenica scorsa, infatti, in una pizzeria del centro ne ho trovata una copia con la prima strip fatta da Antonio - e per ironia della sorte è stata la prima volta in cui ho trovato questo cavolo di giornalaccio in giro per Pescara, facile da trovare in centro tanto quanto il tesoro dei Templari - e ancora una volta il/la grafico/a ha colpito, facendo un'impaginazione degna di Andrea Bocelli, facendo quasi rimpiangere lo scempio che aveva fatto con The Dig (dove il titolo era grosso il doppio delle vignette). Lo schifo fatto è talmente eclatante che se n'è accorta persino Paola che di queste cose non capisce un tubo, ed incredibilmente ha sentenziato "Però erano meglio le storie che pubblicavi tu", al che alla mia espressione allibita ha aggiunto "Tranne ovviamente quelle dove fai morire le persone!"...
Tornando sulle motivazioni ufficiose del mio abbandono, vorrei aggiungere che la redattrice mi odia (e chi sono io per non ricambiare un sentimento così genuino), grazie soprattutto al mix di cinismo e sarcasmo che permea il mio animo putrescente. Esempio: Floriana (la redattrice, appunto) mi manda un'email con una petizione da firmare per chiedere la sospensione di un'esecuzione capitale in America, dicendo firma ecc. ecc.. Io rispondo no, tanto non serve a niente, hanno ammazzato lo stesso Joseph O'Dell e Derek Barnabei, nel 2000, nonostante si fosse mobilitata tutta l'Italia, a che cavolo può servire una petiziucola via internet? (Anni fa ne avevo firmato una perché la Namco facesse un remake per Playstation di Splatter House - vedi sotto - e non le ha prestato ascolto, figurarsi questa) Ecco, risponde F. incazzata, questo tuo atteggiamento è insopportabile, questo tuo cinismo del cazzo bla bla bla. Ordunque, mi chiedo così ad alta voce, la petizione è obbligatoria? No. E allora? Che vuoi? La devo firmare per la bella faccia tua? (*cough cough*) Se io credo che non serva a niente, non la firmo, punto. Mah. Comunque s'è andati avanti per qualche mese facendo la gara a chi è più stronzo (poverella non ha capito che con me casca proprio male, in questo campo), finché ne ho avuto abbastanza e lasciato l'incarico senza rimpianti e con un bel regalo, il suo omicidio. Virtuale, beninteso.

Ehi, chi ha urlato "purtroppo"?

15 Febbraio 2005

Wow! Cazzeggiando nei meandri del mio hard disk e rovistando nella montagnola di roba accumulata tra il 1996 e il 1999, ovvero il periodo in cui ho avuto due PC a gasolio (rispettivamente un 386 a 20Mhz e un 486SX a 40Mhz), tra articoli scritti per Sottotraccia - la fanzine che Marco pubblicò per un po' durante la sua permanenza a Ravenna, testi dei Cammelli Mutanti e una discreta quantità di donnine poco vestite raccattate tra l'ufficio di mio padre e gli albori di internet (oh, si parla di quasi dieci anni fa), è spuntata fuori la mia collezioncina di disegnini fatti col Paint, nei giorni gloriosi di Windows 3.1, che non conosceva il concetto di multitasking ma non si bloccava mai. A causa degli estenuanti caricamenti degni di un Commodore 64 a cassette cui i miei potenti PC mi avevano abituato (tanto per dirne una, DooM sul 386 ci metteva talmente tanto a caricare che nell'attesa ho letto un libro intero di John Grisham, non nell'arco di una partita, ovviamente, ma nemmeno giocandoci tutti i giorni), prima di vedere la familiare schermata di Windows campeggiava sul monitor un'immagine che doveva ingannare l'attesa per il povero utente; essendo questa una delle pochissime cose personalizzabili del vetusto sistema operativo, ho provveduto a sostituire quella di default con una fatta da me (il che spiega la presenza della frase Attendere, prego!), anzi una serie. Il coccodrillo con giacca e cravatta è quello che mi è uscito meglio tra tutti, tenete conto che è stato fatto con il mouse che non è esattamente la penna ottica.


Ieri mattina ho avuto modo di sentire i primi tre mp3 dell'ultimo gruppo con il quale mi sia esibito dal vivo, gli Aphasia. Se sopravvivete all'impatto visivo con l'home page, di rara bruttezza e pochezza tecnica, dirigetevi presso la sezione Mp3 e ascoltate i brani contenuti: signori, se cercate gli eredi dei Nirvana, li avete trovati. (Prendete questo paragone con le pinze, però.)

Aphasia, 30/04/2003

Ieri era San Valentino, e chi se ne frega.
Ieri non ho avuto modo di scrivere alcunché causa a) mole di lavoro allucinante (fortunatamente siamo agli sgoccioli), b) pranzo con Paola (ergo: e chi aveva tempo di scrivere?). Non mi dilungo su considerazioni personali sulla festività in questione, considerazioni che lasciano il tempo che trovano e oltretutto non è argomento di discussione che possa suscitare grande interesse in voi occasionali visitatori, piuttosto voglio porre l'accento sull'incazzatura feroce sèguita dalla truffa di TV Sorrisi & Cazzoni.
Mi spiego.
In queste ultime settimane con questo lurido settimanale escono un paio di DVD alla volta della serie Sex and the city, la quale si è conclusa con la sesta stagione. Molto ingenuamente supponevo che TVS&C avrebbe pubblicato l'intera serie... e invece no. A quanto pare, si sono fermati alla quarta stagione. E io adesso come cazzo faccio con la quinta e la sesta (tra l'altro quest'ultima è uscita pochissimo tempo fa)? Me le scarico da chissà dove? (Seee, in italiano poi...) Voglio vedere se le cose stanno proprio così, nel caso lo fossero che faccio? E-mail di protesta a TVS&C? Attentato terroristico alla redazione? Raccomandate all'antrace a Silver, così impara a pubblicare Lupo Alberto lì sopra? Mah. Nel frattempo, m'incazzo.

Fumettosamente parlando è stata una settimana poco produttiva, se non fosse stato per quello che ho disegnato io non ci sarebbe stato nulla da segnalare: Matteo e Francesca sono entrambi impegnati con l'università, per cui niente Figlia del viceré né versione corretta di Stazione di servizio; per quanto mi riguarda, invece, ho disegnato per bene una quindicina di strisce della seconda serie de Lo spazzolino del mago Zurlì: per la data di pubblicazione delle stesse non so ancora niente, dato che Alessandro sta ancora serializzando il suo Med Kingdom, vedremo.

Intanto vi dò una bella cosa da leggere: la prima puntata di un progetto collaterale allo Spazzolino: Le interviste del mago Zurlì!
Di che cosa si tratta? Si tratta di una serie di vere interviste trasposte a fumetti, fatte dai personaggi de Lo spazzolino del mago Zurlì ad autori noti e meno noti del panorama fumettistico italiano. La prima vittima a cadere nella nostra rete è stato Andrea Ancona, che ringrazio per la cortesia e celerità nel rispondere alle domande, autore della striscia iperminimalista Acid Street. Buona lettura a voi e a domani, io mi metto al lavoro sugli ritocchi al sito di Liz, del quale vi parlerò tra un paio di giorni. Avvertenza: il "personaggio senza amici" al quale si fa riferimento durante l'intervista è questo.




11 Febbraio 2005

Aiutatemi! Devo assolutamente avere qualche mp3 di questo gruppo:

Fire

Dovrebbe essere una band new wave, insomma, quel rock annacquato alla Billy Idol, il cui nome è (era) Fire... accidenti, una porcheria del genere non si sente in giro molto spesso! Oddio, ora c'è DJ Francesco, quindi questa affermazione non è proprio esatta. Sta di fatto che questo gruppo di sfigati fa un'apparizione in Delitto sull'autostrada, quel tanto che basta per solleticare la mia curiosità trashofila: chi sono? Il cantante è stato assassinato per aver indossato quell'ignobile parrucca tricolore? E perché nel concorso in cui si esibiscono non hanno fatto vincere loro ma Viola Valentino che ha la voce di una capra asmatica? (E oltretutto canta una canzone soporifera)

Mentre questi dubbi mi rodono come un tarlo nel vestito della festa appesa nell'armadio, vi delizio con la nuova storia uscita dalle manine sante di Chiara, che quando non fa le neole alla Nutella o arrovellarsi con problemi inesistenti disegna che è un piacere. Il tratto alla "vi prego prendetemi nello staff di Witch sennò piango" non è esattamente il mio prediletto, ma dato che Chiara sta lavorando ad alcuni disegni di prova per la suddetta testata, è inevitabile che Bea strega babbea sia così.

Bea strega babbea (C) 2005 Vasco Serafini & Chiara Colagrande

Nel frattempo la premiata ditta lavora per offrirvi nuove storie - a dire il vero una sola è quasi pronta, ce ne sono due da scrivere ma ogni cosa a suo tempo. E per questa settimana è tutto, ci si ritrova qui Lunedì pomeriggio.

10 Febbraio 2005

Signori, io amo quest'uomo.

Jason Voorhees

Il suo vagare nella celluloide da 25 anni ammazzando più 200 persone in totale (come riferito in una scena del suo ultimo film) mi ha sempre affascinato, più che altro è la maschera da hockey che mi piace. Jason Voorhees è un grande, fa quello che deve fare senza proferire parola e da giustiziatore di campeggiatori è diventato boia intergalattico. Ho affittato ieri sera Jason X per documentarmi sull'ambientazione, avendo deciso di trasferire i personaggi de Lo spazzolino del mago Zurlì sull'astronave del film in questione; ero un po' preoccupato perché trattandosi di scenografie futuristiche - il film è ambientato nel 2455 - temevo di trovarmi davanti a qualcosa di complicato (per me) da rendere graficamente, e invece con mio sommo giubilo l'ambiente è talmente spoglio da lasciare allibiti... tutto il film sarà stato girato con 500 euro, a giudicare dallo squallore generale. E' con grande tristezza che devo ammettere che il mio beniamino è stato messo in mezzo in uno dei film horror più ridicoli che abbia mai visto (se escludiamo la gran parte dei film di Lucio Fulci), con effetti speciali da Commodore 64, idee trite e ritrite, design delle astronavi immondo, un paio di armi copiate da Quake III Arena (lo shotgun a bocca triangolare, ad esempio) con tanto di inquadratura in soggettiva da puro First Person Shooter e una sceneggiatura talmente prevedibile che Fabrizio ha azzeccato le battute di alcuni dei protagonisti immediatamente prima che costoro le pronunciassero... ripeto, mai vista tanta idiozia messa assieme in 87 minuti di film.
L'unico motivo per cui mi sentirei di consigliare la visione è la presenza di Jason, che però uccide senza troppa originalità, a parte la scena dell'azoto liquido, e l'alto tasso di bonazze: una ragazza meglio dell'altra, peccato muoiano tutte (tranne una). A questo punto molto meglio fare un revival e resuscitare - è proprio il caso di dirlo - un gioiellino in tema del 1988, quello Splatter House sul quale avrò speso almeno 100.000 lire in gettoni da 200:

Splatter House (C) 1988 Namco Splatter House (C) 1988 Namco

Qui le decapitazioni e uccisioni varie sono molto migliori e più belle a guardarsi rispetto a Jason X. Non ci sono le donne nude? E quelle in basso nella prima immagine che sono? (Non si capisce molto, quello in basso a destra è un culone galleggiante in una pozza di sangue. Ma che bravi 'sti giapponesi)

Bea strega babbea è finalmente pronto con tanto di lettering! Ora non ho il tempo di scrivere la pagina con le annotazioni, per cui l'appuntamento è rimandato a domani. Adiòs!

9 Febbraio 2005

Oggi non è una gran giornata, non ho molta voglia di scrivere. Non mi va più di frequentare la scuola del fumetto, non riesco a fare un punteggio decente a DoDonPachi per la gara nel forum di MameMan, non riesco a scrivere le ultime due pagine de La figlia del Viceré e non mi sento motivato a fare alcunché. Oggi è una di quelle giornate in cui vorresti evaporare, diventare trasparente e pensare a tutto tranne a quello a cui stai pensando. Per pensare a qualcos'altro per oggi chiudo qui, prima che mi venga in mente di smettere del tutto.


8 Febbraio 2005 - II

Boo!


Oggi è Carnevale! Ogni scherzo vale! E chi se ne frega, non ce lo vogliamo aggiungere? Fortunatamente non mi è capitato di incrociare bambocci con schiuma colorata, uova marce e assortimento tipico carnevaliero, finora tutto ciò che mi è capitato di vedere è stato il citofono dell'ufficio ricoperto di schiuma bianca. Ormai non mi metto in maschera da anni e ho smesso di andare alle feste da un secolo e mezzo, complice l'ostilità di Paola a tale ricorrenza...

Personalmente associo il Carnevale a due esperienze personali: quello passato a Venezia nel 1992, vestito da Bart Simpson, dove riscossi inaspettatamente un successo clamoroso e feci foto insieme a decine di turisti di ogni nazionalità, giapponesi inclusi, e una tragica, col senno di poi, festa del liceo a casa di un compagno, durante la quale ballai per tutta la sera con una ragazza conosciuta lì, per poi accorgermi il giorno dopo di essermi dimenticato di chiederle il cognome e/o il numero di telefono. Morale della favola: non l'ho mai più rivista... (e il padrone di casa non la conosceva, era una classica "amica di un'amica di un'amica" finita lì pr caso) chissà che fine avrà fatto, la misteriosa Sara dai capelli biondi...

8 Febbraio 2005

Il Lunedì è una giornata tremenda, a dir poco, e lo è ancora di più quando in ufficio si è troppo pochi e la gente che telefona o viene in ufficio è troppa; aggiungete il freddo talmente freddo che il riscaldamento è come se fosse spento e il quadro è completo. Ora sono in camera mia e ho una ventola elettrica a tutta forza che mi dà quel calore che non ho avuto per niente, oggi. Avevo provato a trovare sollievo in un caffé caldo ma per qualche strano motivo dalla macchinetta a cialde è uscita una brodaglia che sapeva di vomito alla caffeina. Una cosa imbevibile.

Non so come sia stato il vostro fine settimana, il mio ha visto me e Paola tornare in ufficio a causa di alcuni lavori in sospeso che dovevano essere chiusi al più presto, il freddo pungente ci ha poi convinto a non uscire per cena, confinandoci a casa per mangiare pizza innaffiata da vino bianco, con sèguito di un paio di puntate di Sex and the city. La notte di Sabato, poi, ho disegnato un qualcosa che non si può esattamente definire un fumetto, in collaborazione con ConDre ai testi, progettino di cui vi parlerò più in avanti; ora sto per mettermi al lavoro su un altro realizzato questa volta nell'ambito di una joint-venture abruzzese-ligure con l'iperattiva Elena Mirulla, sperando di trovare al più presto il tempo necessario per fare i disegni (i testi sono pronti). Intanto, Domenica scorsa s'è sturato il tubo di scarico delle idee dov'erano incastrate quelle della nuova serie de Lo spazzolino del mago Zurlì, consentendomi così di scriverne diciotto, una dietro l'altra. Al momento ho praticamente buttato giù solo i testi, i disegni come si deve li farò più in avanti:

La spazzolino del mago Zurlì #51

Ho praticamente finito la stesura de La figlia del Viceré, sono ancora in attesa di vedere qualche tavola chinata di Matteo, e se tutto va bene oggi pomeriggio dovrei avere per le mani Bea strega babbea finalmente in carne, ossa, inchiostri e retini. Appuntamento a domani, quindi, con un ulteriori novità fumettofile.

Ora, largo al Signor Gattoni: in queste due foto c'è la testimonianza di come sia possibile far ingrassare oltremisura un gatto a suon di pasta & c.: a sinistra, Milo appena arrivato in casa, verso la fine di Agosto; a destra, Milo che si stiracchia su una poltrona circa tre mesi dopo. Il vostro gatto mangia i corn flakes?


7 Febbraio 2005

Se vi è mai capitato di vedere il tavolo da lavoro di un fumettista professionista, caos a parte avrete notato la presenza del tavolo inclinato, moltitudini di pennelli, pennini, chine, matite, colori, ecc. ecc.. Ma com'è il tavolo da lavoro di un fumettista perditempo? Niente paura, eccomi qui per risolvere il dilemma.
Innanzitutto dovete sapere che il vero fumettista perditempo NON ha un tavolo da lavoro, ma disegna dove gli capita, tanto non ha scadenze, non è pagato, non ha supervisori rompicoglioni che gli fanno le pulci alla tavola e cose di questo genere. Ecco dunque che una normalissima cucina può diventare un luogo adatto per cazzeggiare con i fogli:

Inchiostrando il Venditore #2, 11/2004

Se, tuttavia, pur essendo dei cazzeggiatori professionisti si ha la necessità di "lavorare" (che parolone) in un ambiente tranquillo, ed è inevitabile che una cucina non lo sia a meno che non viviate da soli, ci si rinchiude in una camera con tutti i comforts del caso, che infatti è il posto dove di solito mi ritiro per scrivere le stronzate che poi voi leggete qui:

La postazione prediletta

Come potete notare l'ordine regna sovrano, con una montagna di carte che riempie la scrivania, tra bozze, sceneggiature, strisce, fumetti appena comprati ecc.. Oltre a ciò si vedono la radio, con un cd dei Weezer costantemente inserito (unica deroga al silenzio assoluto), la vasca d'acqua lercia dove Weezer gironzola, senza morire perché credo sia un pesce immortale dato che l'acqua in questi giorni sarà al massimo 5° C, vari pupazzi di Paola (be', era camera sua, prima), e a destra si intravede la scatola di un reggiseno con Ilary Blasi in deshabillé perché una bella gnocca nei paraggi è sempre gradita (e infatti qui a casa mia a fianco al monitor troneggia il calendario di Aida Yespica - olé!).
Ovviamente non è sempre tutto questo casino, quando lavoro dò una sistemata, come si vede qui:

Inchiostrando The Dig, 07/2004

La foto è venuta mossa ma rende l'idea. Quella schifezza nera ed informe sulla sinistra è una gomma pane da quattro soldi e il fumetto con la copertina rosa è un numero di Lei, l'arma finale, il fumetto più triste di tutti i tempi (bellissimo, però) e il più bello che abbia letto nel 2004 insieme a L'eternauta. Prima di salutarvi vi comunico che ci sono interessanti novità che bollono in pentola, spero ci siano sviluppi tali da parlarvene più compiutamente già durante la settimana. Adiòs!

4 Febbraio 2005 - Addendum

Mannaggia, mi ero dimenticato che ieri era il compleanno di Maurizio... chiedo umilmente perdono al festeggiato, rimedio parzialmente dedicando un post a sé stante a quello che che ho messo online stamattina (che coincidenza).

Sistemando la montagna di foto che ho nell'hard disk del pc di casa, sono tornate sott'occhio alcune scansioni di foto di ere geologiche fa. Ogni tanto è bello fare un amarcord, specie quando non serve. Nelle due foto vedete me e il mio più vecchio (e caro) amico che conosca, quel Maurizio di cui vi ho segnalato il blog un paio di giorni fa. Questi eravamo noi ad una mia festa di compleanno nel 1988:

Vasco & Maurizio, Gennaio 1988

Eccoci dodici anni dopo, in quel di Pisa, nella real magione di Maurizio durante una mia visita di Stato (accompagnato dalla first lady Paola) nel Novembre 2000:

Vasco & Maurizio, Novembre 2000

Ed eccoci sedici anni dopo la prima foto, in uno scatto (venuto non molto bene) dell'estate scorsa qui a casa mia, durante una feroce sessione a Super Dodge Ball, che è diventata una costante delle poche, purtroppo, volte in cui riusciamo a vederci (vedere anche il monitor della foto precedente, infatti):

Vasco & Maurizio, Agosto 2004

Ormai sto invecchiando, perdo sempre contro Maurizio a Dodge Ball, eppure una volta lo battevo sempre (e lui mi distruggeva per ricambiare a Power Spikes). Avvisami per tempo la prossima volta che torni qui a Pescara, stavolta mi farò trovare preparato, sempre se riesca a ricordarmi come si fa il colpo palla a missile...

Super Dodge Ball (C) 1987 Technos Japan

4 Febbraio 2005

Più o meno sto scrivendo alla stessa ora di ieri (è l'una meno dieci del mattino), ma stavolta non ho fatto tardi per vedere un film... avrei dovuto vederlo, ma la pizza che io e Andrea (vedi news precedenti) abbiamo ordinato è arrivata con venti minuti di ritardo e alla fine è saltata la visione di Rollerball, optando per un cazzeggio musicale. Tornato a casa ho finito di sistemare l'update prevista per GamEnd e dovrei iniziare a buttare giù i primi appunti per un progetto che mi è venuto in mente ieri notte poco prima di addormentarmi... è qualcosa che ha a che fare con Lo spazzolino del mago Zurlì ma non è quello che pensate voi. Quando avrò realizzato qualcosa di concreto ve la mostrerò. Intanto ho sistemato un po' tutte le pagine dei fumetti, aggiungendo links mancanti ed inserendo le ultime novità, contrassegnate dall'apposita immagine. E, tanto per ingannare l'attesa, vi mostro un paio di vignette de La figlia del viceré, anche se con la matita blu la lettura non è proprio facilissima. Lo so, il lettering è impreciso, ma è solo una prova per rendermi conto di quanto spazio occupino, all'incirca, le battute nelle vignette:

Iosar & OmbraManto #1: La figlia del Viceré (C) 2005 Wollff & Vaz

Chiudo lasciando la parola alla mia coinquilina:


3 Febbraio 2005

E' l'una del mattino, sgranocchio un po' di pane, ho ancora i piatti da fare, Fabrizio è andato via da poco - serata trash con The Toxic Avenger Part II - Ai dorme, SbrizZ ha il telefono spento dalle 22 e io sono contento.
Sono contento perché prima di cena ho avuto una lunga, piacevole, esaustiva e chiarificatrice chiacchierata con l'amica di cui parlavo ieri. Ho colto l'occasione per ribadire a voce quello avevo scritto e le ho spiegato e ribadito quelle che sono le mie intenzioni, approfittandone per cercare di capire quali fossero le sue. Con mia grande sorpresa ci siamo trovati finalmente sulla stessa lunghezza d'onda, finalmente si sta rendendo conto delle sue potenzialità e finalmente sta capendo che c'è per lei la possibilità di trovare uno sbocco professionale nel campo del fumetto; mi ha spiegato che solo ora si sta mettendo davvero sotto nel disegnare, facendo anche le nottate di cui parlavo ieri e che non aveva mai fatto prima. E ha ammesso che la mia cazziata le è servita per capire queste cose.
Che dire, sono contento che la situazione si sia sistemata e pensare che fino a qualche ora fa avrei pensato il contrario: la cosa mi ha messo di buon umore e non vedo l'ora di vedere le tavole finite che sto aspettando da troppo tempo (sono pronte, in realtà, ma ci sono alcune correzioni da fare). Mi soddisfa molto l'essere riuscito a non privarmi di lei e spero potremo riprendere quanto prima con nuovo materiale.

Passando ad altro, non è che ci siano novità di rilievo, a dire il vero, il lavoro in ufficio è tanto e il tempo per scrivere è poco, mi sono fermato con la stesura de La figlia del viceré perché Matteo mi ha fatto notare che alcune battute sono troppo lunghe, tanto da intasare le vignette dove dovrebbero andare, quindi prima di proseguire oltre voglio "sfrondare" i passaggi più prolissi, in modo tale da evitare correzioni in extremis, se possibile. Inoltre ieri pomeriggio Francesca mi ha mandato la nuova puntata della serie di Enrico, per la quale non sono ancora riuscito a trovare un titolo, ma prima di metterla devo studiarmela meglio perché credo ci siano delle correzioni da fare. Nel frattempo, vi lascio con la seconda ed ultima puntata, per ora, di Johnny Dark ad opera di TheDICE... e dovrei ricordarmi di avvisarlo che le ho pubblicate entrambe, me ne scordo di continuo! Buona lettura!

Johnny Dark (C) 2005 TheDICE

2 Febbraio 2005

Ieri mattina ho dato un dispiacere ad un'amica, almeno credo di averlo fatto. Nella newsletter che sono solito mandare alla maggior parte dei miei amici, un vero e proprio blog riservato (non ho la voglia né l'intenzione di aprirne uno, essendo convinto che non interessi ad alcuno quello che io possa pensare), ho affermato che non avrei più scritto sceneggiature per lei, con la quale collaboro saltuariamente. Lei ha letto questa e-mail solo stamattina e, a quanto mi è dato supporre dall'sms che mi ha mandato successivamente, ci è rimasta male e parecchio, anche perché a quanto pare in precedenza avevo manifestato un'intenzione diversa, se non opposta.

Il mio problema è che ho una pessima memoria e purtroppo ricordo ben poco della conversazione a cui lei accennava e che ha avuto luogo un paio di settimane fa; se anche così fosse, ho cambiato idea, perché alcune cose che mi stanno succedendo a livello lavorativo mi rendono impossibile seguirla come facevo prima ed assillarla come dovrei per ottenere qualcosa. C'è gente che disegna velocemente (come me e Francesca), chi si dilunga abbastanza e chi è lento, dispersivo, quello che volete voi. Il punto è che questa disegnatrice in questione non è tanto di una lentezza esasperante, quanto è costantemente gravata di impegni di tutt'altra natura, quali università, ragazzo, ecc. ecc. (scrivo ecc. ecc. perché a dire il vero non mi vengono in mente altri motivi). Se per una storia da 2-tavole-2 il tempo di attesa è di mesi, e sottolineo mesi, la voglia di continuare a collaborare con lei scema drasticamente. Se aggiungiamo che per vedere qualcosa di pronto si deve assillarla/spronarla o aspettare che abbia un buco tra un esame e l'altro e che sia anche ispirata, allora il detto chi fa da sé fa per tre torna prepotentemente in auge.
Non vorrei dire cattiverie su questa persona, ma tempi d'attesa così allucinanti e reiterati, oltretutto, mi hanno fatto passare la voglia. Lo stesso motivo per cui ho scritto una sola storia per Jean-Pierre Colella: un anno per 8 tavole (mute, tra l'altro, quindi senza nemmeno l'ingombro dei balloons da tenere in considerazione) è una cosa totalmente folle; quindi amici come sempre, ma fine della collaborazione.

Avrete capito che sono un tipo impaziente ed esigente: ed in questo ambito è giusto che lo sia, perché soprattutto agli inizi se perdi tempo in cazzate chi vorrebbe pubblicarti fa presto a mandarti a quel paese e contattare qualcun altro. E' logico che sia così, e mi snerva vedere che non sia così per altri, soprattutto quando io mi sono messo una fretta del diavolo per consegnare la sceneggiatura prima possibile per poi vedere che il disegnatore/trice di turno batte la fiacca e pensa ad altre cavolate (e non scendo nello specifico perché ci sarebbe davvero da ridere).
Immagino che ciò dipenda anche dal fatto che chi è agli inizi non conosca il concetto di "eventuale sacrificio": voglio dire, se io voglio fare il più presto possibile per finire una sceneggiatura o disegnare una tavola, non mi faccio problemi a disegnare di notte, a volte facendo anche le 3 (com'è capitato con E., soprattutto nella seconda parte) o addirittura le 4 del mattino. C'è chi invece se la prende con calma perché tanto "non è che mi deve pubblicare qualcuno" o "tanto mica mi pagano" e non dico che se ne esca con gli amici (il che potrei pure capirlo), ma vegeta davanti alla tv o perde tempo in mille altre cazzatelle. Se l'atteggiamento nei confronti di un lavoro dev'essere questo, allora tanto vale lasciar perdere e trovarsi un lavoro normale, e l'obiezione che mi è stata fatta in una delle tante discussioni "io ho altre priorità", "io col disegno non ci campo", e simili, trova da parte mia una sola risposta: disegni "tanto per"? Allora non combinerai mai niente, arrivederci e grazie.
Non è solo questione di talento, è anche questione di atteggiamento. Di fancazzisti ce ne sono tanti, e purtroppo mi è capitato di beccarne anche troppi. Adesso che le cose stanno cambiando, cambia anche l'atteggiamento da parte mia: non insisto più se dei disegni che sto aspettando non arrivano e chi deve farli ha questo o quel problema, come non detto, il lavoro lo farà qualcun altro. Io non sono la Caritas dei disegnatori, io non faccio il tutor né la baby sitter: voglio scrivere storie che la gente possa leggere e voglio lavorare con gente che abbia la stessa mia idea in proposito. Il tempo delle stronzate è finito.

Ieri sera sono andato a lezione (di fumetto) alle 20 passate (l'inizio è alle 18.30 all'incirca) e son rimasto meno di un quarto d'ora: sono capitato proprio quando si doveva inchiostrare una tavola di Winx! (Conoscete il fumetto o il cartone animato? No? Beati voi) La stanchezza - e lo scazzo - alla fine mi hanno spinto a tornare a casa dopo una permanenza record (in negativo) in classe. E' quando ci sono lezioni come queste che mi chiedo se mi convenga ancora andare a lezione di fumetto, poiché quel poco che avevo imparato l'ho dimenticato, e tutto il resto poco m'interessa. Infatti credo che salterò anche le lezioni che si terranno fra 2 settimane con Marco Soldi (copertinista di Julia, per chi lo ha presente), soprattutto se ci sarà di mezzo l'inchiostrazione... il suo passaggio in rassegna dei pennelli di ognuno di noi è degno di un'ispezione in caserma del sergente Hartman (Full Metal Jacket).
Ieri vi avevo promesso che avrei messo online, all'insaputa dell'autore a dire il vero, la prima strip di un webcomic opera di un mio amico. Ecco quindi a voi la prima parte (di due, per ora) di Johnny Dark, scritto e disegnato da TheDICE, davvero insolito, almeno per quel che vale la mia conoscenza in materia. TheDICE si cimenta per la prima volta con un fumetto dopo essersi sciroppato montagne di mie fetecchie ed in particolare Lo spazzolino del mago Zurlì.

Johnny Dark (C) 2005 TheDICE

Detto ciò non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento a domani, tanto ormai questo è diventato un blog, colpa di SbrizZ che mi ha fatto venire voglia di fare una cosa del genere (e sottolineo del genere), con in più il vantaggio di non avere il solito layout alla Splinder (o Bloggers.it che non è poi tanto dissimile) e soprattutto il bello che i visitatori non possono aggiungere i loro commenti, perché non li voglio sapere.
Qualcuno a cui un commentino al volo farebbe piacere è il mio carissimo amico Maurizio, anche lui contagiato dalla febbre del blog, tanto da aprirne uno che però esteticamente a mio parere è proprio un cesso. L'indirizzo, se volete andarlo a trovare, è http://linuxiano.blogsome.com/, sto andando a memoria e spero sia giusto sennò Maurizio mi mena...

1° Febbraio 2005

Sul forum Graphite ho postato una storiella su Oudeis, la nuova fatica del mio amico & maestro (meestro per modo di dire perché principalmente insegna anatomia e io l'anatomia non so neanche dove stia di casa) Carmine Di Giandomenico:

Oddio, Oudeis (C) 2005 Vasco Serafini

Da questa vaccata si è passati ad una discussione su meriti e presunti demeriti di Carmine, sul significato dell'esito del sondaggio con cui ComicUS lo ha "eletto" disegnatore dell'anno, e annessi e connessi. Perché ci si deve scannare per queste stronzate? Perché ogni motivo è buono per far (ri)emergere, rancori, dissapori, invidie? Uno può concordare o meno con il risultato - che fra l'altro è stato determinato da pochi voti, nemmeno 150 - ma non mi pare il caso di tacciare qualcuno di essere raccomandato, o di essere una suola, come qualcuno (il misterioso [pavido?] Krom) ha fatto. E' triste vedere che si sfrutti ogni occasione buona per trasformare luoghi di discussione in cortili di condominio dove sbattere i panni sporchi degli altri in bella vista e accusare nascondendosi dietro un nickname. Continuiamo così, diceva Nanni Moretti, facciamoci del male.

Chiudendo la parentesi e passando ad altro, colgo l'occasione per annunciare al mondo che ho un crampo alla mano, effetto collaterale dello spalare la neve Domenica scorsa con un misero rastrello da giardinaggio. Non avendo avuto modo di scattare foto del casino che è successo in quel di Spoltore, vi delizio con un'immagine in cui un grazioso bimbo di 8 anni cazzeggia sotto la famosa nevicata del 1985, citata anche dai BluVertigo in un loro album:

La famosa nevicata dell'85 (C) 1985 Massimo Serafini

Volevo anche mostrarvi la prima strip di un webcomic creata da un amico, ma me la sono dimenticata nell'hard disk del pc dell'ufficio quindi se ne riparlerà domani. Augh!

© 2005 Vasco Serafini.


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