Archivio news, Marzo 2005

31 Marzo 2005

Oggi non è natale, ma mi sento più buono lo stesso e ho voglia di farvi un regalo.
Immagino che a pochi interesserà questa cosa, ma il sito è mio e ci metto su quello che mi pare... dunque, il regalino (se così si piò definire) consiste nel download gratuito della colonna sonora di Sketchbook Boy e la casa sull'orlo del nulla, ovvero l'avventura grafica che ho iniziato l'estate scorsa e non ho mai completato... La colonna sonora, composta ovviamente da me stesso medesimo, consiste in soli 5 brani per la durata di meno di 10 minuti. Il download non è molto grande, meno di 4 mega, quindi scaricate, date un ascolto e magari fatemi sapere che ve ne pare... ah, sì, l'OST si scarica cliccando sull'immagine sottostante.

Sketchbook Boy e la casa sull'orlo del nulla OST (C) 2004 Vasco Serafini/Kous Kous Klan Records


Ho provato a fare un interessante (...) quiz per vedere quale dovrebbe essere il metodo di suicidio a me più congeniale ed è saltato fuori questo:


Cliccando sull'immagine potete fare il quiz anche voi (thanx Sylvee). Bello, eh?

Questo è il grafico che mi mostra la nazionalità dei visitatori di Vaz comics:


Chissà che cavolo andava cercando il filippino che è venuto qui... misteri della globalizzazione!

30 Marzo 2005 - II

Aggiunta la fantastica barra delle notizie flash, grazie ai F.lli Mattioli!


30 Marzo 2005

Come promesso, ecco svelato il finale alternativo della prima serie dello Spazzolino.

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini

Come avrete facilmente intuito, il motivo principale per cui ho scartato questo finale è che stona completamente con il resto. Troppo "triste". Avevo avuto questa idea del secondo livello di lettura della strip, ma era veramente troppo pesante, fuori contesto.

Ai & Vaz

Non posso che sottoscrivere l'affermazione di Ai... chiudo il ciclo delle foto musical-vanesie, come promesso il 24/3, con l'esibizione della prova documentale della mia bravura dietro i tamburi.

Cammelli Mutanti live @ Pop Off, 11/1997

A parte queste cazzate, c'è qualcosa di nuovo per cui valga la pena scrivere? In teoria sì, però non mi va.
Sto lavorando a due serie, di una ho già accennato qualcosa, soprattutto che non sarà online qui finché non potrete scrivere i vostri commenti, l'altra è un'idea di Emiliano Mattioli di cui sono il mero realizzatore materiale. Di Pills (il primo progetto) sono pronte per il momento 15 strisce, di Drogatino & Pediatra (il secondo) solo 2. Inoltre ieri sera ho finito di scrivere una sceneggiatura per una nuova disegnatrice che devo ancora conoscere, maggiori informazioni se e quando la cosa avrà degli sviluppi (speriamo di sì).

Sono a lutto, questa settimana finisce Gigi la piccola oloturia!! Nooooo!!!

29 Marzo 2005

Passati i bagordi di Pasqua, rieccoci qui con questa minisottospecie di blog, accozzaglia di fumetti, non so neanch'io che cos'è. Per prima cosa vi ordino di vistare il blog di Plunkink dove trovate le prime strisce de Lo spazzolino del mago Zurlì realizzate da ospiti: quella di Pasqua è opera dell'amico Davide Zamberlan, papà del Vecio della montagna, quelle di ieri ed oggi sono scritte da me e disegnate da Elisabeth.
Rimanendo nell'ambito dello Spazzolino, oggi ho una chicca per gli affezionati della serie. Come ho avuto modo di scrivere in passato (ma anche no... non me lo ricordo), prima di giungere al finale della prima serie ho incontrato un po' di difficoltà perché non sapevo come farla finire. Avevo buttato giù alcune idee per risolvere la storyline degli assassini dei personaggi, tanto da arrivare a 5 finali diversi, sulla carta. L'ultimo in ordine cronologico è poi quello che avete avuto modo di leggere in Gennaio. In un finale alternativo il vero assassino dei personaggi era il fratello di Alessandro, Adriano, finale che ho scartato a causa di un errore di intepretazione della biografia di Ale; in sostanza ero convinto che Adriano fosse suo fratello gemello, e quando ho saputo che non era così ho deciso di scartare questa ipotesi. A parte quello che poi è stato disegnato ce n'è solo un altro di cui ho scritto le strisce, prime di decidere di non usarle. Fino a dieci giorni fa avevo soltanto le bozze su dei fogli volanti che volevo buttare, ma è stata proprio Elisabeth, se non ricordo male, a farmi cambiare idea, chiedendomi invece di disegnare anche le strisce di questo finale alternativo, idea che sul momento avevo rifiutato. Fino a qualche giorno fa. Approfittando di un momento di nullafacenza, ho recuperato questi foglietti e ho disegnato le strisce 31 e 33 del finale tagliato. Due appunti: la 32 non c'è proprio, non l'ho mai scritta, e la 34, il finale vero e proprio, è uguale in entrambe le versioni.

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini

Appuntamento a domani con la striscia 33!

25 Marzo 2005

Prima di tutto, una parola dal nostro sponsor, il Ministero della Difesa!


Ai curiosoni che si chiedono dove abbia pescato questa G. I. Jane, svelo subito il mistero perché tanto mistero non è: vi procurate il MAME (qui, magari), la rom di Sarge (Bally Midway, 1983), iniziate una partita, premete F4 e spulciate la palette: ovviamente non troverete nulla, perché la soldatessa è presente sì fra gli sprites, ma spezzettata... ci ho messo un'eternità per assemblarla così, per poi non farne nulla perché è stata bocciata, anni fa, dagli utenti del forum di M.A.M.E.Man. come mascotte di MamEnd. A proposito, MamEnd ha superato 400.000 visitatori unici! E qui si va per i 4.000! Cose da pazzi.
In realtà il MAME non lo tocco quasi più, molto meglio impiegare il mio tempo qui a casa per vedere un bel po' di anime. In particolare vi segnalo Bleach, davvero carino e con una bella colonna sonora, le cui puntate sono disponibili qui. Occhio, per scaricare questi files vi serve BitTorrent, quindi prima procuratevi BitTornado, che è quello che uso anch'io. Bleach ha anche la peculiarità di avere nel cast la versione manga di Sbrizz:


La versione manga, però, non ha l'accento lumbard, e ciò è francamente un bene ;D
Passando a cose un po' più serie, approfitto di questo spazio per fare ufficialmente gli auguri a quel povero vecchiarello del mio amico Andrea che compie la bellezza di 2.900.000.000.000 anni. Mi piace ricordarlo com'era, giovane e vitale, quando suonavamo a casa mia per far incazzare la vicina di casa (notare la mia orrida mise casalinga):

Vaz & Andrea

Leggendo Tauro Comix, l'altro giorno, m'è caduto l'occhio sulle righe che il buon Antonio ha speso per questo sito e il sottoscritto. Innazitutto ringrazio e contraccambio (a proposito, la qualità delle vignette - parlo dei testi, eh - è migliorata di molto, ultimamente), poi ho pensato che Antonio apprezza "tanto tanto" il mio (becero) umorismo... e nei fumetti va bene, siamo d'accordo, ma per quanto riguarda quello che scrivo qui, mi rendo conto di essere troppo serioso, così come nella newsletter con la quale tormento i miei amici settimanalmente, come se non bastasse tutto quello che scrivo qui ogni giorno. Perché? E boh, chi lo sa. Forse perché inconsciamente le battute me le tengo tutte per i fumetti, sinceramente non ne ho idea... dovrei scrivere qualcosa di divertente?... Ok, allora vi racconto una cosa molto trash che mi è successa tempo fa, e che non ho mai raccontato a nessuno, quindi è un aneddoto inedito. Bella roba.

Dunque, i fatti si sono svolti qui a casa mia esattamente il 30 Dicembre 2003. Cos'è successo? Ebbene, avevo a pranzo due sorelle; finito di mangiare, io mi accingo a lavare i piatti e le due fanciulle, che non hanno niente da fare, causa il freddo invernale si appoggiano al termosifone lì vicino per riscaldarsi. O meglio, una si appoggia, prendendosi tutto il posto. La sorella minore, per riscaldarsi anche lei, abbraccia la maggiore, e mentre sono in questa posizione continuano a parlare (anche con me). Però poco dopo la minore mi dice "Vasco, perché non vieni qui pure tu così ti riscaldi?"
La maggiore aggiunge "Dai, mettiti in mezzo a noi due così facciamo il sandwich!"
E la minore, candidamente, aggiunge "Sì, così esce il formaggio"
...
In una situazione (molto trash, diciamocelo) che cosa deve fare uno? Lì per lì mi sono finto momentaneamente sordo e ho continuato a lavare i piatti facendo finta di non aver sentito, ma penso mi sarei buttato volentieri dalla finestra, perché la sorella minore, autrice della geniale idea, aveva all'epoca 15 anni. Immagino non si sia resa conto dei possibili doppi sensi insiti nella sua frase, forse sono io che sono malizioso... boh! Aah, questi giovani d'oggi!

Bene, vi siete fatti due risate alle mie spalle? Continuate a farvele, a spese di Elena Mirulla, però, vittima della seconda Intervista del mago Zurlì. La vignetta sottostante può darvi un'idea della cattiveria con cui l'ho trattata (perdonami, Ele, è tutta una finzione scenica!), nonché della mia opinione che Elena diventerebbe più famosa se ci fosse lei sulla copertina piuttosto dei piccoli eroi di Ho Lan... lo scopriremo solo vivendo!

Le interviste del mago Zurlì: Elena Mirulla (C) 2005 Vasco Serafini & Elena Mirulla

24 Marzo 2005

Oh oh! L'aggiornamento odierno è davvero pregno di schifezze! Preso dalle considerazioni musicali di ieri, macchina fotografica alla mano ho scattato una foto per far vedere quanto sono bravo, so suonare pure la chitarra, oltre al basso! (E pure la batteria, ma quella foto la metterò online un'altra volta) Ammazza, oh!


Vabbé, suonicchio da solo, ma all'occorrenza ho una vocalist d'eccezione, mica pizza e fichi!

Vaz & Ai live!

Già, proprio Ai! E canta meglio di Enya!
A proposito di Ai, già che c'ero l'ho immortalata insieme all'unico acquisto decente fatto al ComiCon di Napoli... l'adorata Naru Narusegawa! Yatta!

Ai & Naru

Questa mattina mia madre è passata a portarmi l'uovo di Pasqua, quello Kinder. La sorpresa era una trashissima canotta con piano di gioco per la dama sul davanti e il filetto sul retro, con tanto di pedine! Non ho potuto esimermi dall'autoscatto con indosso una porcheria del genere, bottiglia di vodka annacquata alla mano:


Chissà perché le foto mi capita di farle sempre con la barba lunga di due settimane (che è comunque cortissima rispetto agli standard di altre persone). Lasciamo perdere queste considerazioni e passiamo all'ultima striscia di Life thru a lens, che si congeda da voi lettori con la trama purtroppo lasciata in sospeso:

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

Conclusa questa striscia, mi accingo allo svelamento di alcune curiosità che immagino non vi interessino, ma dato che sono le 21.36 di Mercoledì 23 e telefonerò a Liz tra un'oretta e mezza, impiego il tempo scrivendo (anche se in realtà dovrei finire Lure of the temptress per GamEnd...).
Allora, partiamo dalla fine.

Questa che avete letto è l'ultima striscia, che originariamente era la quinta. Come mai è stata spostata così in avanti? Per motivi di storyline? Per arcani progetti a voi ignoti? No, molto semplicemente avevo perso il foglio dove avevo disegnato la bozza della strip in questione. Ho ritrovato il foglio solo dopo diversi mesi e ho recuperato questa striscia smarrita, facendola diventare così la numero 12.
Life thru a lens è stata la prima striscia "seria" che ho fatto. I precedenti tentativi, Gino & Pino e Il mio amico Enrico, erano più che altro dei tentativi di prendere confidenza con questo tipo di fumetto, essendo avvezzo a scrivere storie abbastanza brevi ma non ritenendomi capace di riuscire a condensare le gag in quattro vignette. Abbandonati questi esperimenti dopo poche strisce, convinto che fossero delle porcherie, per diverso tempo mi sono concentrato sulle tavole autoconclusive. Nell'estate del 2003, poi, saltò fuori la storia della pagina dei fumetti su Il Tempo (e ringrazio ancora San Tauro che mi ha sostituito), di cui parlo diffusamente nella scheda di Sciopero!, e fra le tante proposte che avevo preparato inserii una nuova serie, Life thru a lens, appunto.
Il titolo, come ho già detto, è rubato al primo album di Robbie Williams, non per una sorta di omaggio al panzone tossicomane inglese, ma perché calzava a pennello con il tema, anche perché originariamente tutte le strisce erano viste attraverso la lente di un microscopio e Zwaxy e Qwerty erano solo due puntini, come la particella di sodio dell'acqua Lete, che casualmente uscì fuori proprio nello stesso periodo. Mi resi conto che una striscia dall'appeal grafico così scarso non sarebbe mai stata accettata, decisi quindi di darle un'impostazione più classica e diedi ai due protagonisti il design attuale. Credetemi quando vi dico che non ho copiato Monsters, Inc.; la somiglianza con i protagonisti del bellissimo film Pixar è notevole, ma del tutto involontaria, e infatti mi sono accorto della cosa solo molti mesi più tardi.

Dopo un'entusiastica partenza, il ritmo di produzione delle strisce è scemato di colpo, bloccandomi all'ottava dopo qualche tempo. Mi scocciava soprattutto la lentezza con cui procedevo, anche perché ai tempi ancora facevo le matite che poi inchiostravo, portandomi via un'ora per ogni striscia (ad inchiostrare sono leeeeeeento...). Per fortuna ho abbandonato definitivamente questa prassi subito dopo la débacle stilistica de Il venditore, una schifezza graficamente parlando (le strisce fatte le rifarò da capo quanto prima) che mi ha convinto a saltare la fase della matita, facendo tutto direttamente col pennarello, l'amatissima Pilot V5, in particolare. Infatti, se prima ci mettevo 45-60 minuti per una strip, ora una dello Spazzolino del mago Zurlì la faccio tranquillamente in 5, massimo 10 minuti, stesura dei testi compresa.

La durata di LtaL preventivata inizialmente era di 50 strisce, ma ben presto mi sono reso conto che con la trama mi ero cacciato in un vicolo cieco e per di più l'ambientazione non mi offriva grandi spunti. In un piccolo blocco di strisce che non ho mai disegnato nella versione definitiva, Zwaxy, Qwerty e Morphy si imbattevano in uno staffilococco che si credeva il Monolito Nero di 2001 Odissea nello spazio, ma le battute erano talmente fiacche che il tutto è rimasto al livello di bozze, credo di averle ancora ma è possibile che le abbia buttate. L'unica cosa che avevo pianificato era il finale. Anzi, i due possibili finali. Il primo prevedeva la morte dei protagonisti, poiché il vetrino in cui si trovavano veniva preso da un ricercatore e infilato in un freezer, facendoli così morire congelati. Giusto per non far morire sempre i miei personaggi avevo pensato anche ad un altro finale, in cui gli esploratori spaziali venivano sì presi da un ricercatore, ma il vetrino invece che finire in un freezer veniva bombardato di radiazioni, facendoli ingigantire come Gojira (o Godzilla che dir si voglia), e qui l'ipotesi si arenava perché non sapevo cosa far fare loro.
Personalmente non credo che riprenderò mai questa serie, però sto valutando l'ipotesi di travasare Zwaxy e Qwerty nello Spazzolino del mago Zurlì, dato che nei miei piani la terza serie avrà un'ambientazione completamente diversa dalle prime due e la loro presenza potrebbe essere pienamente giustificata. Vedremo. Sono le 22.03, a noi due, Lure of the temptress!

23 Marzo 2005

Ma pensa te. Sylvee non solo ha avuto la malaugurata idea di aggiungere Vaz comics tra i suoi links (pessima, pessima idea), ma è una collega! Io sono parecchio arrugginito, anche perché in 11 anni non ho mai cambiato il mio set di corde, oltre a non suonare praticamente quasi più, però non ho nulla da fare e posto queste due foto in onore della "collega".

Vaz & Mr. Aria The Cat Vaz & Mr. Aria The Cat

A quanto leggo, però, e inorridisco mentre scrivo, Sylvee va a lezione, e va a finire che suona con le dita. Io che sono grezzo per impostazione non solo mi sono sempre rifiutato di andarci (60mila lire a ora, poi! Follia pura), quando Nevermind, Dookie e Punk in drublic erano più che sufficienti, ma ho sempre suonato con plettri duri come la pietra, a volte anche spessi 1.5 mm (che è un'enormità), che spaccavo come grissini per la foga da punk sfigato pescarese. Figurarsi poi se mi mettevo a suonare col basso sotto al mento come tecnica impone, anzi, seguendo il mio maestro Krist Novoselic ho optato la soluzione contraria, abbassando al massimo la fascia e non contento calando il basso ancora di più con un paio di stringhe, come ben si nota nella seconda foto. Anzi, adesso non ce l'ho più tanto sceso; ad un certo punto, nel 1995, l'avevo fatto arrivare all'altezza del ginocchio e suonavo appeso verso sinistra, col senno di poi veramente penoso a guardarsi (e a sentirsi, perché a volte non azzeccavo le note più alte, ma questo è un altro discorso).
Sono risalito un po' successivamente, quando, essendo diventato il cantante dei Cammelli Mutanti dallo Spazio Profondo (be'? Che c'è da ridere?), mi sono reso conto che non potevo continuare a (non) suonare in quel modo, e ho risalito le quattro corde alla più ragionevole altezza della coscia, così mi è anche più comodo continuare a suonare mentre salto:

Aphasia live @ Il Gabbiano

Penso di avervi ammorbato abbastanza con queste stupidaggini e anche di aver offeso a sufficienza Sylvee, definendomi bassista come lei (e lei sicuramente suonerà meglio, a prescindere), quindi chiudo la parentesi musicale e vi lascio con la penultima striscia di Life thru a lens, che personalmente ritengo quella disegnata meglio, soprattutto la seconda vignetta. Buona lettura e appuntamento a domani con l'ultima strip e lo svelamento di alcuni ghiotti retroscena (see, ghiotti. Come no.) di questa serie.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

22 Marzo 2005

Un'occhiata alle statistiche di questo sito mi fa riflettere: ha quasi 80 visitatori a settimana. Ma chi sono? Da dove vengono? (A questa seconda domanda, a dire la verità, posso benissimo rispondermi da solo, dato che nelle statistiche c'è scritto) E soprattutto, cosa sperano di trovare? Le donne nude? Per quello c'erano i mahjong hentai di MamEnd, se non fosse che l'host mi ha fatto cancellare tutto. Una puntata di Backseat bangers? Boh.
Purtroppo, a chi mi chiede la possibilità di lasciare i propri commenti in questo sitarello, rispondo che al momento non sono in grado, per il semplice motivo che io non lo so fare, TheDICE, che inizialmente si era offerto di darmi una mano, s'è dato alla macchia, e il mio fratello-non-fratello (bella definizione, neh) Mau mi darà la spiegazioni necessarie quando tornerà da queste parti, incrociando le dita.

Nel frattempo ho deciso di terminare la seconda serie dello Spazzolino del mago Zurlì con la quattordicesima settimana. Arrivato a 98 strisce voglio staccare un po', anche perché al momento le idee latitano (e l'unica storyline che ho in sospeso inizierà con la terza serie), e ho iniziato un altro progettino, provvisoriamente intitolato Pills, che trae ispirazione, come impostazione, dalle strisce di Eriadan. Alcune di queste strisce sono già online da qualche altra parte, più che altro come antipasto e come lenitivo - diciamo così - per i morali al ribasso di Sbrizz e Sylvee. Per quest'ultimo blog mi riservo il diritto di sbagliare link, perché come al solito sto andando a memoria.

Visto che ieri non ho pubblicato la consueta strip di Life thru a lens, oggi vi tocca doppia razione. Lo so che vi fa schifo, ma a mia mamma al collegio ogni tanto davano l'olio di fegato di merluzzo, quindi potete ritenervi fortunati.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

21 Marzo 2005

Infine a me giunse il sospirato album!! (più DVD!) Felicemente vi saluto, a parte questo oggi niente aggiornamento.

Lullabies to paralyze

18 Marzo 2005

Oggi esce in edicola Watchmen (che stranamente ho comprato), mi pare il caso di omaggiare il mondo dei supereroi con questo personaggino mica male che potrebbe avere un futuro roseo in edicola:

Suppostman (C) 2005 Vasco Serafini


Continua la discussione, nel forum Graphite (sezione Pausa Caffé... o era Fritto Misto?), la discussione sul futuro del fumetto e dei suoi autori nell'italico stivale. A quanto leggo la situazione non è allegra per niente, il mercato arranca e se si vuol essere pubblicati ci si deve "piegare" alla legge del mercato e disegnare quello che vuole l'editore, non quello che uno vorrebbe fare. Oltre a quello che ho già detto ieri, c'è da aggiungere un particolare fondamentale che ho colpevolmente trascurato (e grazie a Elisabeth che invece ne ha parlato), cioé il generale appiattimento dell'offerta. Mi riferisco solo alla produzione italiana, non sto a parlare dell'invasione dei manga che hanno intasato il nostro mercato perché da lettore (e non da "autore", sia chiaro) preferisco l'ennesima storia sballata dal lontano Oriente che qualcosa di nuovo made in Italy, perché per i miei gusti si trovano troppe vaccate. La varietà dell'offerta del fumetto italiano è quasi nulla, ci si è fossilizzati sulla serialità e su personaggi che dovrebbero essere morti e sepolti già da anni (Dylan Dog per primo), e non appena spunta un'idea nuova tutti la copiano, generando un'inutile proliferazione di fumetti tutti simili, e tutti penosi. Mi riferisco a Witch, che ha creato una mostruosa progenie di streghe, fatine e cazzi vari che spuntano per ogni dove, pure dall'uovo di Pasqua (l'uovo di Witch a 8 euro e passa! Ma andate a cagare, evviva la Lindt).
Bonelli sta via via chiudendo il parco macchine e per una bella serie che apre (Dampyr) te ne rifila 3 del cavolo, Gregory Hunter, tanto per fare un esempio, che per me ha segnato la fine dell'idolatrazione di Antonio Serra, e immagino la perdita della sua autostima, o il prossimo venturo Brad Barron, che nonostante porti la firma di Tito Faraci puzza di stronzata a tre km di distanza. Non l'ho letto, ovviamente, perché non è ancora uscito, ma una serie che si presenta così smaccatamente copiata dall'Eternauta merita il non acquisto da parte mia. Spiacente, perché finché non ho letto la sinossi un pensiero ce l'avevo fatto.
Io adesso ho fatto due esempi targati Bonelli, ma io non ce l'ho con Sergione, per carità, sono un affezionato lettore di Nathan Never e Dampyr - nonché di Jonathan Steele che ora è alla Star Comics - ci sono altre puttanate che negli anni si sono affacciate sul mercato, e sempre mi chiederò come ha potuto la Panini pubblicare quella porcheria che fu Arkhain, di Lorenzo Calza e Stefano Raffaele (mi pare fossero quelli, i nomi)... allora uno il suicidio editoriale se lo va a cercare.
Siamo al cane che si morde la coda, comunque: ci ritroviamo della pattumiera in edicola perché sono gli editori che vogliono propinarcela o sono loro che ce la danno perché la maggior parte del pubblico la vuole? E' come la faccenda del trash in tv: hai voglia a dire che Maurizio Costanzo andrebbe fucilato (piduista maledetto), ma se un coglione come Costantino e il suo fidanzato che adesso non mi ricordo come si chiama... quello con la faccia da pesce lesso... boh, vabbé, ho reso l'idea... insomma, se quando va in onda una testa di legno come Costantino e l'audience aumenta, non ci meritiamo allora la merda che ci tocca mangiare? Personalmente non accendo la tv da mesi e mesi, piuttosto che guardare quella roba, o Vespa, o un telegiornale qualsiasi (TG3 escluso) preferisco guardare gli anime sul pc o chiacchierare con Ai, che è sicuramente più intelligente di Roberta Capua e Aldo Montano messi insieme. Per quanto riguarda i fumetti, beh, mi piacerebbe dare fiducia, da compratore, al fumetto italiano, ma quello che si trova in giro non mi piace, Rat-Man a parte che però ho smesso di comprare per paura di copiarlo - e stavo iniziando a farlo.
Intanto ho quella famosa raccolta di John Doe sul comodino che non ho ancora letto... chissà, magari scoprirò che mi piace un sacco... a sentire Scuola di Fumetto è a un livello qualitativo abbastanza basso, ma dato che Laura Scarpa ha definito il sottostante Zwaxy "praticamente un cerchio fatto male" vorrei smentirla per farle un dispetto :)

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

17 Marzo 2005 - II

Una chicca d'archivio: uno dei miei pochissimi (per fortuna) autoritratti, da Mars attacks! #2 (1997). Si vede che all'epoca leggevo Dr. Slump & Arale? Così, giusto per farvi vedere che non ho sempre disegnato come adesso.

Mars attacks! #2 (C) 1997 Vasco Serafini


Ho letto una discussione sul forum Graphite (scusate se non metto i links, ma scrivo da casa dove non ho internet e non ho nemmeno un indirizzo memorizzato tra i segnalibri... quelli che cito li so a memoria, e sono quindi molto pochi), sulla situazione del fumetto in Italia, sulla retribuzione dei disegnatori, cose così. A quanto pare alla Bonelli non si sta tanto male, dato che il buon Sergione paga 100 euro a tavola e all'Eura te ne danno 35, compenso che stando a quanto scritto da altri utenti che ne sanno più di me è ridicolo, così com'è ridicolo essere pagati 50.
Personalmente non ho opinione in merito, per il semplice fatto che non ho mai guadagnato una lira disegnando, e lo credo bene, tenendo conto della qualità del mio operato, e non mi sono mai posto il problema di un eventuale compenso per una tavola, una storia e via discorrendo. Mentre Ai, bontà sua, riposa stravaccata nella sua gabbietta sgranocchiando la sua cacca (eh, lo so che fa schifo, ma purtroppo molti roditori sono abituati così), riprendo il discorso aggiungendo che, seguendo il discorso sulla meritocrazia fatto nel thread di cui sopra da Roberto Recchioni (uno degli autori di John Doe di cui ho comprato il primo numero della raccolta, e in dieci giorni non sono riuscito a leggere che le prime due pagine), cioé chi disegna bene (e tanto) viene pagato meglio, io posso tranquillamente buttare i miei pennarelli nel cesso e riprendere a giocare con qualche avventura grafica per Amiga 500. Fortunatamente non mi ha mai sfiorato seriamente l'idea di proporre qualcosa di mio alla Bonelli, all'Eura o al calendario di Frate Indovino, perché l'idea del fumetto seriale tendente a più infinito mi terrorizza, creativamente parlando, e poi l'idea di vedere il mio lavoro corretto e modificato senza avvisarmi, com'è prassi in Bonelli, mi infastidisce al solo pensiero. Quindi tutto quello che riesco a pensare è una mia eterna vita editoriale nell'ambito amatoriale, a meno che non mi metta ad autoprodurmi come fece Leo Ortolani agli inizi, il che è un bel casino - e non avrei nemmeno il tempo per farlo.
Grazie al cielo ho un lavoro che mi dà da mangiare, se avessi provato a fare il fumettaro come lavoro fisso credo che sarei diventato ospite fisso della Caritas già da tanto tempo.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

17 Marzo 2005

Mentre mi accingo a scrivere queste righe è passata da mezz'ora la mezzanotte, con l'orecchio fischiante per la solita chiacchierata-fiume con Elisabeth, santa donna che sopporta questo scocciatore ormai da qualche mese. Ovviamente non sto mica qui a dirvi che ci diciamo (anche perché non c'è bisogno di sottolineare che sono fatti nostri), mi dà da pensare però che più passa il tempo e più mi convinco che le persone con cui mi trovo meglio son quelle che non ho nei paraggi. (Ciao Katia!)

Dopo aver litigato con la carta dell'ennesimo Chupa Chups e dopo aver gustato una Smirnoff Ice on the rocks (alla salute di Harl del forum Graphite), e dopo aver parlato con la fascinosa disegnatrice di cui sopra, rimugino un po' e mi chiedo perché le cose vanno al contrario. Voglio dire, Ely (o Liz, o Elisabeth, devo mettermi d'accordo con me stesso come chiamarla) disegna cento volte meglio di me e non ha trovato uno sbocco nell'ambito del fumetto, io disegno come disegno (cioé male), scrivo un sacco di stronzate e mi ritrovo ad aver pubblicato un po' qui e un po' là, su internet, beninteso, oltre a Giorno&Notte e un paio di fanzine cartacee. Perché quest'ingiustizia? Perché il destino è stronzo, suppongo, e perché si dà alle (auto)produzioni indipendenti meno attenzione di quel che meritano. Quello che intendo dire è che la maggior parte degli autori, disegnatori soprattutto, appena usciti da una Scuola di fumetto o comunque con una pila di disegni sotto il braccio, vogliono puntare "alla Bonelli", "alla Disney", "all'Eura" se sono di pretese un po' più limitate, "a Diabolik" se hanno più di 60 anni, dimenticando che c'è un sottosuolo di pubblicazioni semi-professionali da non sottovalutare. Pisciare mirando alla luna non porta da nessuna parte. E' partendo dal basso, credo, che si inizia ad imparare quello che davvero serve, non tanto in termini di tecnica, quanto in termini di "sopravvivenza" nella giungla editoriale. Facendosi le ossa pubblicando anche nelle peggio fanzine non è mai tempo sprecato, tutto è utile e arricchisce il proprio bagaglio di esperienza. Davide Zamberlan, per esempio, non è uno che la mattina s'è svegliato e s'è trovato il libro delle strisce del Vecio della Montagna bell'e pronto grazie ai signori della Lilliput: ha alle spalle una marea di collaborazioni con riviste più o meno sconosciute, e (quasi) tutte (suppongo) fatte senza vedere neanche una lira.
Magari sembra che io stia dicendo delle grosse ovvietà, ma avendo frequentato una Scuola del Fumetto e avendo visto alcuni compagni di corso la cui massima aspirazione era fare le tavole di prova per Witch o peggio ancora Winx, senza nemmeno considerare l'eventualità di provare a mandare qualcosa ad una fanzine semi-pro come ad esempio faMe!, personalmente mi cadono le braccia, anche perché è un anno che sento parlare solo di 'ste streghette, lì, e m'è pure venuta la nausea alla sola vista di queste tristissime personagge.

Poco male, perché io comunque continuo a fare quel che mi pare, disegnando le porcate che voglio io e ho pure la fortuna non solo di essere pubblicato saltuariamente qui e là, ma anche di avere un posto fisso sul blog di Plunkink e su CartaIgienicaWeb, ma anche di ricevere richieste di collaborazione. E gli altri, giù a disegnare Pippi, Paperini e fatine, con la massima aspirazione di diventare gli ennesimi cloni di Cavazzano e Mastantuono. Oh bé, contenti loro...

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

16 Marzo 2005 - II

Ehm... sì. Ho scritto che avevo qualcosa da scrivere, questa mattina, ma a dire il vero ho dimenticato di cosa si trattava. Oh be', immagino nulla di importante, come tutto questo sito, del resto. A parte ciò, questo pomeriggio c'è una striscia ospite, ad opera del mio tappabuchi ufficiale (peccato non siamo ancora riusciti ad organizzarci per l'investitura ufficiale...), Antonio Silvestri, che torna qui con la seconda puntata della serie Che vita!, in corso di pubblicazione su quella scatola di preservativi senza preservativi ma con tante paginette a colori che è Giorno&Notte.
Il losco 'Ndonio ha addirittura aperto il suo sitarello personale, con la classica impostazione da blog (a proposito, sto lavorando sulla possibilità di farvi aggiungere i commenti qui... cioé, non ci sto lavorando io... sto aspettando che mi spieghino come si fa... anche se da quel che mi par di capire dovrei cambiare tutte le pagine da .htm a .php... che palle...); aggiornate i vostri segnalibri con questo indirìss: www.tauro.altervista.org, sede di Tauro Comics! Vi ricorda il nome di qualche altro sito? E io che ci posso fare? E soprattutto, ma a voi che ve frega?

Che vita! - U. S. Café (C) 2005 Antonio Silvestri

16 Marzo 2005

Oggi qualcosa da scrivere ce l'avrei, però sono le 7.40 del mattino e non ho il tempo. Intanto avete la sfortuna di leggere la quinta striscia di Life thru a lens, aggiungerò qualcosa questo pomeriggio.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

15 Marzo 2005

Non mi va di scrivere un bel niente, beccatevi la quarta striscia di Life thru a lens e a domani.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

14 Marzo 2005

Oggi vi scrivo gustando un Chupa Chups al gusto cola, e dopo che ho scritto questa bella cazzata posso chiudere la frase. A parte questa parentesi dolciaria, il fine settimana appena passato si è rivelato particolarmente proficuo dal punto di vista lavorativo, nel senso che ho scritto, e disegnato, un bel po' di strisce dello Spazzolino del mago Zurlì. A proposito, è pronta la pagina di questo sito dedicata a questa striscia, quindi se volete potete vedere le strips anche qui, in bianco e nero, però, dato che la colorazione è opera di Alessandro e le strisce colorate sono disponibili solo sul suo blog.
Per coloro che fossero interessati a saperlo, la seconda serie dello Spazzolino è lunga più del doppio della prima, vedrà la partecipazione di diversi disegnatori che ho conosciuto in giro per il web in questi ultimi mesi e molto probabilmente terminerà con la striscia numero 98, a dire il vero non ne sono ancora sicuro, ieri sera mi sono fermato alla 92 e devo decidere cosa fare, credo comunque che non proseguirò molto oltre perché già così abbiamo due mesi di programmazione assicurata e il blog è di Alessandro e non voglio rubargli troppo spazio (c'è da dire che Ale disegnerà la serie per una settimana intera).
Qui invece proseguiamo con Life thru a lens, con gli alienini Qwerty e Zwaxy alle prese con la conquista del nostro pianeta. Buona lettura e a domani.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

11 Marzo 2005

Forse avrei fatto meglio a non scrivere quelle frasi sulla primavera. Evidentemente ha cambiato idea, dato che poco dopo sono uscito di casa e il sole era sparito, era tornato il vento gelido e sembrava persino fosse in procinto di piovere, cosa che fortunatamente non è accaduta.
Adesso che sono al calduccio della mia camera è tutta un'altra cosa, sperando non mi addormenti davanti la tastiera all'improvviso, come mi è successo ieri sera. C'è chi sta già dormendo da un paio d'ore (eh, Liz?), e c'è chi come me che spesso tira tardi perdendo tempo in cazzate.

Mentre qui pubblico vecchiume d'annata, continuo ad elaborare nuove porcate. Oltre alle strisce dello Spazzolino del mago Zurlì, che prosegue tranquillamente (al momento sto scrivendo le strisce 71-76, che non saranno disegnate da me... come metà di questa seconda serie, del resto), sto scrivendo, nei ritagli di tempo, una nuova serie intitolata Alcolisti anomali, che più che una striscia può essere considerata un fotoromanzo... aspettate e vedrete. Inoltre ho ricevuto un paio di proposte davvero allettanti, vediamo cosa riserverà il futuro. Voi intanto vi sciroppate queste vecchie strisce, così ho anche la scusa per fare un'update al giorno, anche se alla fine questo non è da considerarsi un blog, poiché il blog per essere tale, come stavo leggendo oggi pomeriggio su un sito che non ricordo, deve avere i permalink e i feed RSS. Siccome io non so che cazzo siano, e mi crogiuolo beatamente nella mia ignoranza, continuo a considerare questo un semplice sito di fumetti fatto da uno che i fumetti non li sa fare. Se fossi rientrato nella categoria dei bloggers mi sarei ritrovato invischiato in una penosa categoria elitaria, elitaria per modo di dire, la categoria di quelli che nessuno se li caga nella vita reale e allora riversano su internet le frasi che vorrebbero dire e nessuno ascolterebbe, anche se in genere il blogger medio è uno al quale piace sentire il suono delle proprie parole, e poco conta quello che il lettore occasionale pensa.
La moda del blog purtroppo sta prendendo piede, chiunque sappia usare una tastiera apre un account su Splinder e ci scrive le sue cazzate, come quella tipa di 13 anni che era schifata dalla prima serie dello Spazzolino. Incuriosito dallo stile di scrittura tipo sms, ho fatto un salto sul suo blog (appena lo ribecco mi segno il link e ve lo faccio vedere), per vedere chi era che storceva il naso davanti ai miei disegni, e mi sono ritrovato davanti una marea di pensierini da quinta elementare, resoconti di simil-corna, feste, festine, giorni di scuola (media) saltati, ecc. Questi pensierini da lobotomizzata che una volta si scrivevano sui banchi, sui diari o sui muri dei cessi, adesso si scrivono su internet. Blog del cavolo che lasciano il tempo che trovano, che nessuno legge e commenta, però ci sono, e ciò è male. Sapessi come fare, diventerei un hacker a tempo perso per fotterne un bel po', qualcuno m'insegna come si fa?

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

10 Marzo 2005

La primavera sembra essere arrivata senza avvisare. All'improvviso è spuntato il sole, l'aria è più calda e la mia gaicca a vento è diventata troppo pesante. Per la prima volta da troppo tempo sono seduto a scrivere davanti al monitor, in camera mia, senza sentire freddo (anche se l'inverno precedente è stato peggiore).
Finite le strisce di Enrico, pensavo di non avere più niente da mostrarvi... poi mi sono ricordato che non ho mai pubblicato Life thru a lens, la mia prima strip ad essere pubblicata (autunno 2003). Questa serie è stata interrotta dopo 12 puntate, su 50 che avevo preventivato. Se mai la riprenderò, sicuramente la rifarò da capo, ma conoscendomi credo che non accadrà mai. Buona lettura.

Life thru a lens (C) 2003 Vasco Serafini

9 Marzo 2005

Ora che sto iniziando a scrivere non è ancora Mercoledì 9 Marzo, ma le 23.04 di Martedì 8. Tra un po' chiamerò Liz e credo di avere il tempo necessario per scrivere questo aggiornamento. Sistemato WinAmp con gli HIVes posso partire.
Se fino a ieri mattina pensavo che la visita al ComiCon fosse stata una perdita di tempo (a parte l'aver finalmente conosciuto Emiliano Mattioli, aver lasciato un po' strisce alla Lilliput aver trovato una mini action figure di Naru Narusegawa), con in più scene pietose come Chiara che piangeva all'idea di avere un disegno autografato da Corrado Mastantuono (e non commento oltre)... lo penso ancora. E' stato comunque un bene che ci sia andato, perché è stato il primo passo per entrare in contatto con autori che fanno cosucce tipo le mie (e soprattutto ho messo le mani su una copia di Fumetti Disegnati Male! Non sarà esilarante come Gli scarabocchi di Maicol e Mirco, che secondo me è il libro a fumetti più divertente di tutti i tempi, ma è una figata consigliatissima a tutti i patiti dell'underground).

Insomma, da alcune cose che ha scritto Emiliano a proposito della sua esperienza al ComiCon e dopo aver letto una discussione sul forum Graphite a proposito della vociferata chiusura di alcune testate Disney come Monster Allergy e Kylion, e alla luce del passaggio a miglior vita editoriale di alcune serie Bonelli come Nick Raider e Mister No, mi chiedo: conviene a uno come me tentare la via del fumetto, con la crisi che c'è in giro?
Indubbiamente il quesito non è di facile soluzione, più che altro perché in ogni caso io non scriverei mai cose per bambocci come Witch o roba puzzolente di stantìo come Dylan Dog, lavorare alla Disney o alla Bonelli è come andare a fare l'operaio in FIAT: l'ennesimo ingranaggio nella catena di montaggio. Quindi potrei anche dirmi chi se ne frega e chiuderla lì. Però, se vanno male testate popolari come quelle citate, come posso sperare di raccogliere un minimo consenso con Regalo di Natale o lo Spazzolino del mago Zurlì, abbastanza fuori dai collaudati schemi nazionalpopolari? Si potrebbe anche ribaltare il punto di vista e dire che Topolino e Tex non vendono più come una volta perché sono sempre uguali e il pubblico s'è stufato (a parte il fatto che secondo me gran parte dei lettori di Tex è morta, essendo un fumetto di e per vecchi), è innegabile che il bacino di utenza s'è ristretto, negli ultimi 10-15 anni, in maniera paurosa; il prezzo dei fumetti è aumentato e non di poco, e a ciò fa da contraltare un generale abbassamento della qualità dell'offerta (le prime due porcate che mi vengono in mente uscite negli ultimi anni sono Gregory Hunter (Bonelli) e Arkhain (Cult Comics/Panini), ma immagino ci sia stato anche di peggio). E la gente compra sempre di meno.
Come in molti altri ambienti di lavoro, i giovani che riescono a inserirsi sono davvero pochi, e se ci riescono è perché o sono davvero bravi o perché hanno gli agganci giusti. E prima di riuscire a vedere qualche soldo c'è da fare una miriade di pubblicazioni senza beccare una lira. Personalmente posso vantarmi - si fa per dire - di non aver guadagnato nulla con i fumetti, sono stato pubblicato sempre e solo gratis; per fortuna che ho un lavoro fisso, altrimenti sarei già morto di fame anni fa, se avessi tentato di "vivere di fumetti", come vorrebbe fare EvilAngel (e speriamo ti riesca, Ele!).
La situazione però è triste, almeno per come la vedo io. Se continuo a scrivere quello che va a me posso finire su una miriade di fanzine e rivistine semi-professionali, ma niente di più. A meno che il mondo non impazzisca e lo Spazzolino inizi a piacere talmente tanto che posso unire l'utile al dilettevole e continuare a fare quello che voglio io.

...

...è finita la chiacchierata con Liz (quasi un'ora di piacevole conversazione), mi sono scocciato di scrivere quindi vi lascio con l'ultima striscia di Enrico e me ne vado a letto, ho scritto abbastanza cavolate per oggi.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

8 Marzo 2005

Dovrei scrivere qualcosa per oggi, ma dato che:
A) ieri ho dimenticato di fare l'update
B) nell'update ci sono gli aggiornamenti di Sabato e Lunedì
C) ho appena finito di scrivere una chilometrica lettera ad Elisabeth e ho la mano sinistra con i crampi per il troppo scrivere
Oggi vi lascio direttamente alla penultima strip di Enrico, che poi è quella che dà inizio alla "saga della festa" le cui strisce successive sono state riciclate come episodi singoli, così potete leggere con calma quello che scritto nei giorni scorsi. Augh.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

7 Marzo 2005

Avrei dovuto scrivere due righe di commento ieri sera, una volta tornato a casa, ma l'autobus ci ha messo la bellezza di 6 ore e mezza per tornare qui a Pescara, a causa della neve incontrata nella zona di Campobasso: nevicata di brutto, non c'era un lampione a pagarlo oro, quindi non si vedeva un cazzo e l'autista è stato costretto a procedere a passo di lumaca zoppa, facendoci così ritardare di oltre due ore.
Ad ogni modo non avrei scritto un granché, nemmeno se fossi tornato alle otto. Non so perché, ma sono tornato portandomi dietro un senso di delusione che non so spiegarmi nemmeno io. O forse sì? La convention era grande, anche troppo, c'era un casino di gente e anche un casino di fumetti, ma mi è rimasta aleggiante dentro la domanda Bé? Tutto qua?. Nelle diverse mostre organizzate c'erano un sacco di fotocopie a colori, cosa che a me veramente non scoccia più di tanto ma che ha infastidito altri, che si aspettavano di trovare esclusivamente tavole originali. La personale di Sergio Toppi era una vaccata, oddio, questa è una considerazione personale perché a me Sergio Toppi fa proprio schifo, non si dovrebbero dire queste cose perché faccio la figura dell'ignorante, ma a me non piace, trovo il suo tratto irritante e siccome il sito è mio e ci scrivo quello che mi pare lo dico a basta. Non parliamo poi della collettiva di fumettisti coreani. A parte il fatto che la maggior parte erano disegnati un po' da cani (ma suppongo che si trattasse di fumetto underground, perché i manhwa pubblicati in Italia sono di ben altra fattura), c'era un tavolo con una miriade di queste cose in vendita, ma tutte rigorosamente in lingua originale.
Ora, capisco che si voglia far conoscere il fumetto coreano e va bene, ma che cazzo mi rappresenta mettere in vendita dei fumetti senza uno straccio di traduzione di una lingua che qui in Italia conosceranno 3-4 persone? Mah. E dire che era stato assegnato loro lo spazio più bello, un bello stanzone luminoso tutto bianco. Sprecato.
La mostra di Lupin III Millennium mi ha lasciato piuttosto indifferente, nel senso che non mi piace come il ladro gentiluomo viene reso dai disegnatori italiani, quindi le ho dato giusto un'occhiata distratta.
Gli stand delle case editrici sono state una delusione in tutto e per tutto, o meglio, quelle delle case editrici maggiori, dato che quelle minori erano mooolto più interessanti (anche perché c'era quello della Lilliput, dove ho lasciato un po' di materiale dello Spazzolino del mago Zurlì, visto che se ne intendono di webcomics). Quelli più interessanti erano sicuramente quelli della Play Press e della Black Velvet, dove ho fatto l'incontro più interessante della giornata per quanto mi riguarda: ho conosciuto i fratelli Mattioli, in particolare Emiliano, autore della fantastica striscia Gigi la piccola oloturia (nonché del leggendario Willy Sbragher), e con mia enorme sorpresa ho scoperto che anche lui è un estimatore dello Spazzolino del mago Zurlì! A quel punto è stato obbligatorio chiedergli di disegnare una striscia della seconda serie (che inizia oggi), richiesta prontamente accettata. Wow! Ecco l'unica foto scattata all'interno della manifestazione che ci ritrae insieme. Gli autori dei webcomics più inutili del mondo...

Vaz & Emiliano Mattioli @ ComiCon

Sempre presso la Black Velvet non solo ho comprato l'intera serie del Mirabolante Almanacco dei Fratelli Mattioli, ma ho ricevuto in regalo da Emiliano una copia del secondo numero di Fumetti Disegnati Male, graficamente una vera merda ma con storie fantastiche, disegnate tra gli altri da quella vecchia volpe di ConDre e Lele Corvi, una raccolta di fumetti disegnati così a cavolo che voglio, devo pubblicarci anch'io qualcosa al più presto.
Gli stands della Star Comics e della Bonelli mi hanno stupito per la loro schifosità: nel primo c'erano due cazzate, un bel po' di Gundam e simili, mentre nel secondo non c'era niente. Niente di niente. Nemmeno un Tex buttato lì per caso. C'erano solo alcuni poveri disegnatori (bé, poveri... c'era pure Corrado Mastantuono che ormai i soldi se li è fatti eccome) che si alternavano firmando fotocopie. Bella roba. Disney ed Eura assenti. Altri disegnatori di altre case editrici facevano disegni per i fans, ma non ne conoscevo nessuno e a giudicare dalle copertine dei loro libri facevano comunque cose che non mi interessavano minimamente.
Alla fine della fiera, Mattioli e Lilliput a parte, l'unica cosa che mi è piaciuta veramente è stata l'action figure di Naru Narusegawa che ho comprato allo stand di una fumetteria. A proposito, gli stand delle fumetterie erano molto più fornite di quelli delle case editrici che pubblicano quei fumetti: ma come diavolo è possibile? Bah!

5 Marzo 2005

Per la prima volta in vita mia, credo, sto passando il Sabato sera completamente da solo. Voi leggerete queste righe Lunedì 7, ma mentre scrivo sono le 20.32 di Sabato 5. Il motivo per il quale questa sera sono da solo a casa mia è semplice, domani all'alba partirò alla volta di Napoli, destinazione ComiConvention (in genere il Sabato resto a dormire a casa della mia ragazza). Tra l'altro è la prima volta che vado ad una manifestazione del genere, non essendo mai stato a Lucca, né Milano, né Bologna. (A Milano ci sono stato per l'unica volta nel 1983, e Bologna l'ho sempre vista di sfuggita, ci sono capitato sempre perché dovevo cambiare treno per andare da qualche altra parte.)
Non sono mai stato nemmeno a Romics, e nemmeno a quella manifestazione che si faceva a Chieti fino a un paio di anni fa e di cui non ricordo il nome. In pratica l'unica esperienza di questo tipo l'ho avuta nel 1992, visitando la prima edizione di TeramoComics, cioé una palestra piena di fumetti e io con il portafoglio praticamente vuoto (a 15 anni avevo al massimo mille lire in tasca, in genere), nonché un paio di bacheche con alcune tavole di Nathan Never. Vabbé, poi c'è stata Nemoland l'anno scorso, ma quella comprendeva i fumetti di striscio.
Insomma, mi sento un po' come un bambino che va a dormire la notte del 24 Dicembre sapendo che la mattina dopo troverà tanti regali, solo che nel mio caso i regali me li devo fare da solo, e a scanso di equivoci ho fatto il pieno con circa 200 euro. Ovviamente non li spenderò tutti, primo perché sono un po' tirchio (anche se per i fumetti e le porcate - da mangiare - sono di manica larga), secondo perché se li spendo tutti la mia ragazza mi squarta come un porco, terzo perché se li spendo tutti dovrò prostituirmi per pagare l'affitto e le bollette, e quarto perché mi è rimasto poco spazio dove metterli... ne ho troppi! E pensare che un bel po' li ho pure regalati alla biblioteca della Scuola del Fumetto di Pescara, sennò alcuni avrei dovuto buttarli!

Oltre a spendere quattrini per i fumetti, però, vorrei anche approfittarne per cercare di abbindolare qualche gonz... ehm, avvicinare qualche (piccolo) editore e mostrargli un po' delle mie cosine, e sentire i giudizi che riceverò. A dire il vero ho preparato poca roba, un bel po' di strisce dello Spazzolino del mago Zurlì, lo Scendiletto del mago Zurlì e Regalo di Natale. Poi sicuramente 3x0 e qualcos'altro disegnato da Chiara, ma sarà arduo trovare qualcosa perché i miei fumetti sono sparsi un po' dovunque.
Spero di poter scrivere qualcosa di positivo, al mio ritorno, domani sera, a questo proposito.


4 Marzo 2005

Accidenti, accidentaccio. E' arrivato Venerdì. Domenica partirò per Napoli, alla volta della ComiConvention, a caccia di cosplayers maschi da squartare e cosplayers femmine con cui farmi le foto. E denari da spendere in fumetti (sono in arretrato con diverse serie, Gantz per primo). Ho fretta perché sto elaborando una nuova serie di cui vi parlerò la settimana prossima, ammesso che poi me ne ricordi, ragion per cui vi lascio con l'ennesima striscia di Enrico, vi saluto e vi dò appuntamento a Lunedì 7.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

3 Marzo 2005

Quinta strip, su otto, de Il mio amico Enrico. Come al solito volevo scrivere a proposito di qualcosa, ma una volta seduto davanti alla tastiera mi accorgo di aver dimenticato tutto. Quindi gustate la striscia, si fa per dire, e appuntamento a domani.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

2 Marzo 2005

Naru Narusegawa & Vaz!

Certo non mi dispiacerebbe un bel bagno caldo con Naru Narusegawa... purtroppo non è possibile, e per giunta oggi vi beccate pure l'ennesima striscia, con un controcampo clamorosamente sbagliato. Nota di cronaca: il film citato esiste veramente.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

1° Marzo 2005

Ecco com'era il panorama a Spoltore (PE), stamattina alle cinque.

Spoltore, 5 a.m., 1° Marzo 2005

Come? Vi chiedete perché fossi sveglio alle cinque di mattina a scattare foto alla neve? Ma a voi che vi frega?
Questa era Pescara alle nove di questa mattina:

Pescara, 9 a.m., 1° Marzo 2005

Successivamente è uscito il sole che ha sciolta gran parte della neve, ma il freddo pungente purtroppo resta, con gran disappunto da parte mia perché so già che morirò assiderato in bagno. Il bagno di casa è un mistero per le leggi termodinamiche: è largo un metro e mezzo e alto un paio, ha il termosimone funzionante ma è sempre e costantemente ghiacciato, nonostante il termosifone, appunto, funzioni benissimo. Perché? Boh.
Lasciando da parte le disquisizioni su questo irrisolvibile mistero, passo a presentarvi la terza striscia de Il mio amico Enrico. Immagino che la scadente qualità dei disegni vischifi al punto di desiderare che io muoia molto presto in modo tale da non vederne più, ma d'altronde le ho disegnate, le ho scansionate, e non potendo pubblicarle che ci faccio? Almeno le metto qui.

Il mio amico Enrico (C) 2002 Vasco Serafini

Siccome ho tanto freddo e devo scrivere anche l'update per GamEnd, vi saluto mostrandovi un'immagine che documenta la lavorazione delle strisce inedite scritte da Alecci di cui vi parlavo ieri. Non ve ne fregherà nulla, ma specifico comunque che il coso penzolante dal mio cellulare è un Winnie Pooh travestito da pinguino.

Lo spazzolino del mago Zurlì (C) 2005 Vasco Serafini & Alessandro Alecci


© 2005 Vasco Serafini.


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